Aimc – cento piazze per l’impegno educativo – incontro con don Armando Matteo il 15 ottobre

Ogni anno nella data del 5 ottobre si commemora la sottoscrizione delle “Raccomandazioni dell’Unesco” sullo status di Insegnante, avvenuta nel 1966 nella quale i docenti, per la prima volta, ricevettero il solenne riconoscimento dell’importanza strategica del loro ruolo e delle loro responsabilità all’ interno della società.
Proprio in questa ricorrenza, ogni anno l’AIMC, sceglie una tematica da trattare e portare all’attenzione di tutti. Le tematiche affrontate non riguardano soltanto il mondo della scuola intesa come sapere, didattica, metodologie, ma anche da un punto di vista più “sociale”.
Quest’anno il tema individuato riguarda: “Educare oggi: le Relazioni Difficili”. Nello specifico: la difficoltà nelle relazioni tra scuola e famiglia.
Tale criticità è emersa tra i vari docenti di ogni ordine e grado, durante i laboratori organizzati dall’ AIMC. La difficoltà di relazionarsi con le famiglie, la difficoltà di comunicare, la difficoltà a far comprendere l’importanza di una cooperazione sinergica tra scuola e famiglia sta diventando sempre più dilagante. In talune occasioni purtroppo ai limiti della legalià. Esiste oggi una perdita di peso sociale dei docenti, considerati un tempo un perno fondante della società.
Si rende quindi necessario trovare una soluzione quanto prima, evitando che la frattura diventi insormontabile.
Occorre individuare le cause che hanno portato a questa situazione facendo anche un analisi “sociale”.
I repentini cambiamenti a cui è stata soggetta la nostra società negli ultimi decenni hanno contribuito, forse, a mettere in discussione quelli che un tempo erano i capisaldi dell’educazione: Famiglia e Scuola. L’avvento della tecnologia, del mondo del web, degli smart-phone, il dilagare “dei social”, hanno forse inciso negativamente nei rapporti personali? Creando una sorta di “disorientamento educativo”?
Molti psicologi e studiosi dell’età evolutiva sostengono che siamo passati da una società “normativa” ad una società “affettiva”. Significa che le generazioni passate crescevano nel rispetto delle regole a volte, forse, anche troppo rigide oggi invece privilegia la “relazione parentale”. Ciò significa che si è portati a giustificare i ragazzi per le loro condotte, anziché dare un seguito e responsabilizzarli
Seguendo queste riflessioni, l’Aimc ha voluto portare all’attenzione di tutti tali criticità esortando ad una riflessione comune, in modo da garantire ai nostri giovani non soltanto una preparazione culturale, ma una “educazione alla vita” formando cosi, uomini e donne responsabili in grado di gestire al meglio le sfide della vita. Una società che vuole crescere investe nella cultura e nella preparazione dei suoi giovani pertanto la scuola deve essere considerata come un baluardo di cultura e progresso all’interno della società.
L’invito a partecipare all’incontro che si terrà lunedì 15 ottobre al Cenacolo S. Marco alle ore 17 con l’intervento di don Armando Matteo.