Alviano – ricordo di don Marcello D’Artista

Ad un anno dalla sua morte, la comunità di Alviano e la diocesi hanno ricordato don Marcello D’Artista con il concerto della Schola Cantorum “Don Bruno Medori” di Attigliano, riflessioni e proiezioni il 12 luglio nel cortile del castello di Alviano e con la celebrazione presso la chiesa della Madonna del Cardellino sabato 13 luglio alle ore 19 presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese. E’ stata inoltre organizzata una cena di beneficenza per la raccolta fondi per ultimare i lavori della Chiesa Parrocchiale ad Alviano scalo e portare a conclusione ciò che don Marcello aveva iniziato.
“Un anno fa abbiamo rivolto l’ultimo saluto a Don Marcello – ha detto il vescovo -. In questo tempo i nostri sentimenti, i nostri pensieri hanno avuto modo di andare ai momenti belli che abbiamo vissuto con lui, all’amicizia e e al percorso fatto insieme. Con la sua morte ha affidato a noi l’impegno di continuare l’annuncio del vangelo, la missione, qui in questo luogo, in questa parrocchia, in questo territorio. Voi dovrete conservato questo invito di Don Marcello e lo avete realizzato in qualche maniera. Ma dobbiamo pure chiederci con sincerità sei un passo avanti lo abbiamo fatto, perché altrimenti viviamo un’esperienza un po’ superficiale. Per ereditare la vita eterna occorre mettere al centro della nostra esistenza e della nostra comunità l’amore per Dio, amato, cercato, accolto, abbracciato con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta l’anima, con tutta la nostra forza.
Ogni donna ha impresso sul suo volto volto di Gesù e noi abbiamo il dovere di riconoscerlo, di prendersi cura del fratello. Oggi si parla tanto di immigrati, con tutti i problemi, ma di fronte a ogni uomo e ad ogni donna che ha bisogno del nostro occorre porsi con atteggiamento di figli e di fratelli. Don Marcello si è sforzato di fare così, ce la metteva tutta nel dimostrare e nel vivere la fedeltà al Signore e l’amore per i fratelli. Vogliamo chiedere a lui che preghi per noi, perché nel nostro cuore possa albergare sempre la compassione per i fratelli, oltre che a mettere al centro della nostra esistenza l’amore totale Verso Dio e così poter ereditare la vita eterna”.