Cattedrale di Terni – celebrazione in diretta su RaiUno del 4 febbraio 2018

La celebrazione di questa domenica 5^ del TO è un inno alla vita, un annuncio-vangelo di speranza e di gioia: la malattia è guarita, la sofferenza è vinta, la disperazione è mutata in fiducia, la rassegnazione in speranza: è il trionfo della vita!
La coincidenza con la 40^ giornata nazionale per la Vita dal tema “IL VANGELO DELLA VITA, GIOIA PER IL MONDO” e l’Eucarestia da questa Chiesa particolare, che si onora di avere come Patrono San Valentino, nell’imminenza della sua festa liturgica, accresce la gioia e la speranza di quanti idealmente e spiritualmente, sull’esempio delle folle narrate nel brano evangelico, si accalcano attorno a Gesù per lasciarsi risanare e benedire.

Le parole di sconforto e di cupo pessimismo di Giobbe, riportate dalla prima lettura, sul destino dell’uomo, la cui vita, schiacciata dalla fatica, dalla stanchezza e dalla schiavitù del lavoro mercenario, si accende e si spegne come un lampo, e si svolge e si avvolge più veloce di una spola, trovano nel vangelo di oggi, un’ombra ristoratrice e il balsamo risanatore.
Proprio quando l’oscurità delle tenebre scende sull’umanità sofferente e sconfortata, Gesù ridona salute fisica e liberazione dal Maligno ai malati di tutta Cafarnao, accalcati davanti alla casa di Simon Pietro, rappresentanti di questa nostra umanità implorante da secoli, guarigione e salvezza.
Gli inizi del ministero pubblico di Gesù sono le primizie e la sintesi del Suo messaggio e della Sua opera risanatrice; la stessa che Gesù compirà durante gli anni della sua vita e che affiderà come missione alla Chiesa.
Dopo l’iniziale invito alla conversione e alla fede e la sosta sabbatica nella Sinagoga, Gesù si porta nella casa di Simone e Andrea, dove gli parlano della suocera di Simone, a letto con la febbre.
Ciò che viene descritto dal Vangelo tratteggia mirabilmente lo stile di Gesù nell’incontro con l’umanità e con ciascuno di noi.
Gesù si accosta alla donna malata. Il Figlio di Dio si è fatto vicino all’umanità, paralizzata dalla febbre, simbolo del male, che rende immobili e porta inesorabilmente alla morte.
La fa alzare, la risuscita, prendendola per mano, facendole sentire il calore della sua persona e trasmettendole la forza della Grazia e del suo amore.
La febbre la lasciò… immediatamente, appena la forza della Grazia la raggiunse attraverso la cura amorevole di Gesù.
La guarigione operata da Gesù fa scaturire la reazione grata e immediata della donna, che si pose a servirli.
Lo stile, iniziato da Gesù, è stato poi adottato dagli apostoli e dai loro successori. In questa Chiesa locale di Terni, San Valentino, vescovo dal 197 al 273, ha manifestato con la sua vita lo stesso amorevole atteggiamento mostrato da Gesù nei confronti dell’umanità, paralizzata dal male fisico e morale.
Infatti con la guarigione del giovane figlio dell’oratore romano, Cratone, S. Valentino, manifestò la stessa vicinanza di Gesù all’umanità paralizzata e sofferente, anche se ciò costò al Santo vescovo persecuzione e martirio, per la sua fedeltà a Gesù.
San Valentino, come è noto, è particolarmente venerato e invocato per la sua attenzione e vicinanza ai giovani fidanzati e alle coppie, che sperimentano ostacoli di varia natura, nella realizzazione del loro sogno d’amore.
Come è ben rappresentato dalla iconografia tradizionale, Egli si adoperò perché due giovani, Serapia e Sabino, superando vari ostacoli, potessero unirsi in matrimonio. Purtroppo mentre fervevano i preparativi per il battesimo di Sabino e per le prossime nozze, Serapia si ammalò di tisi. Valentino, chiamato al capezzale della ragazza, ormai moribonda, esaudì il desiderio dei due giovani, battezzò Sabino e unì i due in matrimonio.
Al di là delle leggende e delle tradizioni, San Valentino è conosciuto e invocato come protettore di coloro che si amano perché in vita si è adoperato per favorire e custodire l’amore tra i giovani e la fede nel Dio vivo e vero e sull’ esempio di Gesù, ha predicato in questa regione, l’amore del Signore, operando guarigioni e scacciando demoni.
Per questa ragione i giovani fidanzati accorrono sulla tomba del Santo per scambiarsi la promessa di fedeltà e invocare il suo aiuto perché l’amore si consolidi e perseveri fino alla morte.
In questa giornata, dedicata alla vita e all’amore, da cui la vita ha origine, nell’imminenza della festa di san Valentino, il prossimo 14 febbraio, anche noi, dopo essere stati da Gesù perdonati e liberati dalla febbre del peccato e dello scoraggiamento, mettiamoci al servizio dell’amore e della vita per ridare speranza, fiducia e gioia a tutti coloro che incontreremo alla porta della nostra casa.