Cattedrale di Terni – centinaia di fedeli per l’esposizione della reliquia del Preziosissimo Sangue

“La nostra reliquia tra passato e presente” è la rievocazione della storia della presenza a Terni della reliquia del Preziosissimo Sangue curata da Asd Beautiful Act; Kraljica Mira; Asd Openspace Dauce Studio; Quadro della Peste Pro loco Ferentillo che ha aperto la serata di riflessione e preghiera per invocare su tutti la benedizione e l’intervento divino, affinché la città torni a risollevarsi, a vivere e a sperare in un futuro migliore.
Terminata la rappresentazione che ha toccato i temi della storia della chiesa locale, dei patroni, della reliquia e sua storia legata alla peste del 1600, i tantissimi fedeli in chiesa hanno partecipato alla liturgia della Parola presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese che ha impartito ai presenti la solenne benedizione.

Nella Cattedrale di Terni si conserva una reliquia di notevolissimo valore storico e di culto: una piccola ampolla contenente alcune piccole gocce di sangue appartenenti a Gesù che per svariate vicissitudini storiche, quelle più significative ben documentate e conservate nell’archivio della Cattedrale, è giunta sino a noi. Il fascino della reliquia è legato anche ad una pagina di storia che si può rievocare leggendo una antica lapide apposta su una parete della torre Barbarasa in via Roma. Siamo infatti nel 1656 quando da Napoli giungono notizie preoccupanti di svariati casi di peste; in breve il contagio si era esteso assumendo l’aspetto di vero e proprio flagello. Da lì a poco l’epidemia si diffonde a macchia d’olio assumendo la dimensione di un flagello biblico. Il vescovo di allora, Mons. Gentili, dinanzi all’impotenza degli uomini, il 21 giugno del 1657 preleva dalla Cattedrale, ove era custodita, la Reliquia contenente il Sangue di Cristo e, in processione seguito dal capitolo del Duomo, sale sull’alto della torre dei Barbarasa e da lì benedice lo città auspicando l’intervento divino. Passa qualche tempo, sul finire di agosto i casi di peste diminuiscono fino a cessare gradualmente del tutto. La città, come al sopraggiungere della primavera, torna lentamente a rivivere.
“Anche oggi la nostra città, come tutto il nostro bel paese sembra attanagliata da una morsa mortale: cancro, diffusione delle droghe, crisi economica quasi strutturale, corruzione morale dilagante a tutti i livelli ed in ogni strato sociale, come un’epidemia – ricorda il parroco don Alessandro Rossini -. Per tale ragione abbiamo pensato di riproporre in maniera solenne, all’intera popolazione della città l’antico rito della benedizione con la Sacra Reliquia, alla presenza del Vescovo Giuseppe, per invocare su tutti noi come in antichità, l’intervento divino, affinché la nostra città torni a risollevarsi, a vivere e a sperare in un futuro migliore”.
Domenica 24 settembre, festa liturgica del Preziosissimo Sangue e della parrocchia, alle ore 17.30 l’appuntamento è con tutti i parrocchiani e particolarmente con i bambini e i ragazzi del catechismo per la solenne concelebrazione eucaristica per la festa della comunità parrocchiale.
Alle ore 18.30 “La Cattedrale di Terni depositaria di un tesoro speciale, la reliquia del Preziosissimo Sangue” con la relazione di R. Capuzzo e gli interventi di Mons. G. Piemontese; Mons. G. Colasanti; Don C. Bosi.

 

INTERVENTO DEL VESCOVO

 

 

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NELLA TERNI DEL 1657 UNA PAGINA DI STORIA E DI FEDE  (leggi tutto) 

La reliquia del Preziosissimo Sangue fu donata alla chiesa Cattedrale nel 1650 dal cardinale Francesco Angelo Rapaccioli allora vescovo di Terni. E’ una devozione a Gesù che ha versato il suo sangue per la redenzione dell’umanità e che più di ogni altra suggerisce lo spirito di sacrificio, incoraggia a portare la croce e ad affidarsi alla volontà di Dio.
Nella Cattedrale di Terni dalla fine del ‘600 la reliquia è custodita nell’altare appositamente costruito e la storia descritta in un dipinto del XVIII secolo, posto sulla parete sinistra del presbiterio, di fronte all’organo, rievoca l’incontro di San Giuseppe da Copertino con il cardinale Rapaccioli. Quando il cardinale, che si recava ad Assisi per incontrarsi con l’amico Santo, giunse nei pressi della basilica di San Francesco, vide venirgli incontro San Giu­seppe, che precedeva i frati sorreggenti il baldacchino e altri che recavano ceri, turibolo e croce processionale. Giunto all’altezza del cardinale, il santo, divinamente ispirato, si inginocchiò adorando la reliquia del Preziosissimo Sangue, che il cardinale se­gretamente recava con sé. L’episodio è una prova indiretta dell’autenticità della reliquia offertaci da San Giuseppe da Coper­tino, che l’anonimo pittore ha voluto affrescare a lato dell’Altare Maggiore, eretto nel 1 762, al fine di custodire nel suo interno la preziosa reliquia.