Monache Clarisse – professione temporanea di suor Chiara Luce dell’Amore crocifisso

Domenica 23 aprile presso il monastero della Santissima Annunziata delle clarisse a Colleluna ha emesso la professione religiosa temporanea suor Chiara Luce, nel corso della celebrazione presieduta dal vescovo Piemontese. Secondo il rito della prima professione è stato consegnato a suor Chiara Luce il velo, il libro della Regola e il crocifisso. Con la professione religiosa temporanea si assumono con voto pubblico l’obbligo di osservare i tre consigli evangelici, si è consacrati a Dio mediante il ministero della Chiesa e incorporati nell’istituto con i diritti e i doveri definiti giuridicamente.

Suor Chiara Luce, ha 29 anni ed è originaria di Monselice provincia d Padova. Prima di entrare in monastero ha studiato scultura all’accademia di belle arti a Massa-Carrara in Toscana.
La sua esperienza religiosa inizia in parrocchia nell’Azione Cattolica e poi anche in diocesi a Padova.
“Un incontro che è stato fondamentale nella mia vita – ricorda suor Chiara Luce – ossia l’incontro con il Signore Gesù, davanti al crocifisso di San Damiano durante un campo scuola ad Assisi. Per la prima volta mi sono sentita guardata, amata, abbracciata da quel Cristo glorioso crocifisso. Mai prima d’ora ero riuscita a guardare il crocifisso, per me era uno scandalo. In un tempo di preghiera lì davanti al crocifisso, a noi ragazzi era stata posta una domanda: oggi è possibile lasciare tutto per seguire il Signore Gesù come hanno fatto Francesco e Chiara? Dentro di me mi dicevo: si, perché no…”.
Dopo sei anni torna ad Assisi, davanti a quel crocifisso, partecipando ad un corso vocazionale. Da quel momento è iniziato un cammino di fede che è continuato nella quotidianità di ogni giorno, attraverso l’ascolto della Parola di Dio e la preghiera personale.
Successivamente nell’agosto 2011, sempre attraverso i frati di Assisi, ha conosciuto questa comunità di clarisse.
“Il Signore mi stava dicendo qualcosa – aggiunge suor Chiara Luce – come se nella mia vita si fosse aperta una direzione, anche se era fuori dai miei calcoli e mi trovavo dinanzi ad una realtà di vita che rifiutavo a priori, che consideravo inutile. Da quel momento ho iniziato a frequentare un po’ la comunità, a conoscere la realtà di vita, e passo dopo passo mi accorgevo che corrispondeva sempre più al desiderio profondo che portavo in cuore”.
Il 10 agosto 2013 ai primi vespri della solennità della Madre santa Chiara è entrata in monastero “ed ora eccomi a dire il mio “si” al Signore nella consacrazione. Una vita che non voglio, non posso tenere per me, ma desidero donarla a Colui che è la vera ricchezza, il Signore nostro Gesù Cristo e per tutta quell’umanità ferita dove l’Amore non è amato”.