Commemorazione defunti 2021 – Mons. Piemontese: “In un momento di relativa tregua della pandemia, siamo invitati a riparare a quelle sepolture veloci e disadorne, a rendere onore ai nostri morti con la presenza e la preghiera. Per ripartire più coraggiosi ed entusiasti nella cura e promozione della vita e del convivere civile”.

È stata celebrata al Cimitero di Terni, dal vescovo padre Giuseppe Piemontese, la Santa Messa per la commemorazione di tutti i defunti, alla presenza del prefetto Emilio Dario Sensi, del sindaco Leonardo Latini, del questore Bruno Failla, delle massime autorità e civili e militari cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi, dal cappellano del cimitero padre Mario Lendini e da numerosi sacerdoti della città.
Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo, specie delle persone che hanno lasciato questo mondo e la comunità in maniera prematura per malattia, disgrazia, calamità naturali, o violenza.
In particolare il vescovo Giuseppe Piemontese ha voluto ricordare i morti a causa della pandemia e tutti quelli che sono stati privati di una degna sepoltura. «Oggi vogliamo riportare alla memoria il giorno – ha detto Piemontese – quando in piena pandemia e quarantena generale, insieme al sindaco Latini, o ai sindaci di Narni e Amelia, ho pellegrinato tra i viali dei rispettivi cimiteri, chiusi al pubblico, per rendere onore ai defunti, sepolti in fretta a causa della pandemia, senza liturgia funebre e senza la presenza devota e testimoniale dei familiari. In un momento di relativa tregua della pandemia, siamo invitati a riparare a quelle sepolture veloci e disadorne, a commiati quasi strappati e veloci, e a rendere onore ai nostri morti con la presenza, il pellegrinaggio carico di pietà, la Santa Messa e la preghiera. Per ripartire da questa esperienza più coraggiosi ed entusiasti nella cura e promozione della vita e del convivere civile».
In un momento difficile in cui la pandemia ha costretto guardare in faccia la morte, cresce la consapevolezza della preziosità e unicità della vita «patrimonio di ogni esistenza, il rispetto, la cura, la venerazione di ogni persona, che per i cristiani è dono e immagine di Dio, conduce quasi alla devozione verso ogni persona, alla cura del corpo, all’accompagnamento rispettoso e devoto anche nel momento della fragilità, della malattia e della morte. In nome della libertà si tenta di abbattere il principio del valore primario dell’esistenza umana».
Come tradizione la celebrazione si è conclusa con la deposizione delle corone d’alloro presso il Sacrario ai Caduti, la tomba dei Garibaldini e i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni.

L’OMELIA DEL VESCOVO

 

LA CELEBRAZIONE IN CATTEDRALE E BENEDIZIONE ALLA TOMBA DEI VESCOVI IN CRIPTA