Corpus Domini 2018 – Mons. Piemontese: “Gesù, che continua oggi a stare con noi, prendendo su di sé le sofferenze, le gioie e le speranze di tutti gli uomini”.

Celebrata giovedì sera a Terni la festività del Corpus Domini con la messa presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese e la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, dalla chiesa di San Francesco alla Cattedrale.
Un lungo corteo di sacerdoti, confraternite delle vari zone della diocesi con i loro stendardi, ministranti e rappresentanti delle parrocchie e delle associazioni, animato da preghiere e canti, ha toccato le vie del centro cittadino.
Un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.

«La Chiesa diocesana radunata attorno all’Eucarestia, in questa festa, esprime la volontà di abbandonarsi alla volontà del Padre; è l’impegno rinnovato a spezzare il pane, l’amore, il sapere, l’esperienza sociale, la condivisione dei progetti con i fratelli – ha ricordato il vescovo nell’omelia durante la celebrazione nella chiesa di San Francesco -. Eccoci allora, Comunità dei discepoli, popolo santo fedele di Dio che cammina nella storia verso la terra promessa. Un cammino tra gli uomini in compagnia di Gesù, che continua oggi a stare con noi, prendendo su di sé le sofferenze, le gioie e le speranze di tutti gli uomini. Quelle degli uomini e delle donne della nostra Diocesi, delle nostre città, della nostra Nazione; in questo momento di crisi, di incertezza, di timori; in una città in dissesto finanziario, nel mezzo della competizione elettorale; in una nazione divisa che sembra aver perso gli antichi riferimenti ideali condivisi, necessari per affrontare le lotte per la giustizia, il benessere e la pacifica convivenza. Questo pane eucaristico ha alimentato gli uomini nei secoli della storia, donando senso, provvidenza e speranza a migliaia di generazioni di uomini e donne. Sembra che oggi questo pane sia rifiutato o disprezzato. Senza questo pane della vita il nostro cammino nella storia sarà sempre più incerto, saremo facilmente preda della ribellione, dell’idolatria, dell’orgoglio e dell’ingiustizia, della fame e della sete che nessuno può saziare».
L’invito del vescovo è stato per una preghiera corale perché il pane della Parola, della fede e dell’Eucarestia faccia superare ogni ostacolo diabolico e proseguire nell’amore, nella condivisione e nella fraternità, una preghiera per la pace nel mondo, per l’unità e la pace dell’Italia e per la rinascita della nostra città di Terni, per la santificazione di tutti noi.

 

L’OMELIA DEL VESCOVO

La lunga processione silenziosa, interrotta solo da preghiere e canti, si è snodata lungo le vie del centro di Terni con una sosta davanti all’edicola della Madonna del popolo in piazza della Repubblica per la meditazione proposta dall’Azione Cattolica e letta dalla vicepresidente Rita Pileri. «La paura o la delusione qualche volta possono avere buoni motivi, ma sempre ingannano la vista. La paura rende ciechi. I discepoli di Emmaus avevano tanta paura e tanta delusione nel cuore da non riconoscere più quel Gesù con cui tante volte avevano cenato e che quella sera era a tavola con loro. È per colpa della paura e della delusione che oggi crediamo che la sicurezza di una città dipenda da mura alte possenti. Per capire da cosa viene la sicurezza e la forza di una città non possiamo affidarci alla paura ed alla delusione, dobbiamo provare a capire cosa c’è al cuore di una città. Non vi è la maledizione, ma la benedizione; non vi è il male ed il delitto, ma l’amore e la misericordia. Dio consente e dona la città perché gli uomini e le donne camminino nella libertà verso la vita; perché la varietà fiorisca e con essa si possa sperimentare il piacere, e non solo il bisogno, della relazione; perché agli uomini ed alle donne sia donata altro tempo per poter ricominciare».

LA MEDITAZIONE INTEGRALE
La processione si è conclusa nella cattedrale di Terni con l’adorazione eucaristica e la benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.

 

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