La Diocesi saluta l’arcivescovo Paglia 2012

Nel corso dell’incontro in Cattedrale durante il quale è stata annunciata la sua nomina a Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, un pensiero particolare l’arcivescovo Paglia lo ha riservato alla comunità diocesana che lascia: “Per me Terni Narni Amelia resta nel cuore perché il fatto che vado a servizio della chiesa universale e non in un’altra diocesi rende ancora più saldo il legame con Terni. Sono stato e resto vescovo solo di una diocesi e lo porto nel cuore perchè voi sapete quando amo questa chiesa, quanto mi sono impegnato, con quanta passione ho lavorato e l’ho fatto sempre con amore, perché ho cercato che questa chiesa splendesse dell’amore di Gesù. Amo Terni, Narni Amelia come le mie città. Le gioie, le speranze, i dolori e le angosce della città sono le mie di tutti ma particolare dei più poveri e nulla di ciò che ho fatto mi sono estranee. Ho voluto spendere le energie, il mio impegno per le acciaierie, per il polo chimico per l’ospedale per lo sviluppo delle città, ho voluto che tutto questo facesse parte dell’impegno del vescovo e se qualche volta ho invaso il campo l’ho fatto per amore. Quando ci sono legami di amicizia forti non possono spezzarsi; potrò andare altrove ma il legame con questa città non si spezzerà mai”.

Mons. Antonio Maniero, vicario generale della Diocesi, ha a sua volta porto il saluto e ringraziamento dell’intera diocesi al vescovo: “Il nostro cammino continua, deve continuare. Gli argomenti su cui abbiamo insieme riflettuto, che abbiamo approfondito, che in qualche modo abbiamo fatto nostri, non possono cadere nel nulla, non possono essere dimenticati, rimarranno elementi preziosi del nostro cammino. A volte si dice che la famiglia non aiuta, senza famiglia non si può fare un decente cammino di iniziazione cristiana, oppure, la società di oggi è così distratta, i suoi messaggi così lontani dal Vangelo per cui è difficile compiere con i piccoli, o con tutti, un autentico cammino di iniziazione cristiana.

Questi pensieri, tutti veri, sono semmai motivi in più per impegnarci in questo senso.

Grazie a Don Vincenzo per averci spronato a ripensare la nostra fede e il nostro impegno nella Chiesa. Grazie per averci dato testimonianza di un lavoro senza pause e senza riposo per il bene della Chiesa, la nostra piccola Diocesi, e la Chiesa universale. Grazie per il carattere aperto e cordiale, per la parola chiara e schietta con cui ci hai seguito in questi anni, per la sapienza pastorale e il discernimento preciso con cui hai preso ogni decisione, per averci indicato la città terrena come luogo di impegno per ogni cristiano. Grazie per essere stato con noi. Che il tuo prossimo prezioso servizio alla Chiesa sia ricco di consolazioni, di frutti, di serenità e di pace.

Ci unisca ancora la tua amicizia, la nostra riconoscenza, la reciproca preghiera”.