Natale 2017 – celebrazione per i militari in preparazione al Natale

Messa natalizia Interforze
Lunedì, seconda settimana di Avvento – 11-12-2017

Perché questa celebrazione? Vi siete mossi dalle vostre caserme perché comandati?
La festa di Natale insieme di tradizioni, relazioni, ricordi, sentimenti personali condivisi nelle famiglie, con gli amici, con le persone con le quali condividiamo tempo, progetti, fatiche, lavoro, missione, speranze.
Alla radice, a fondamento di questa festa c’è un evento, un fatto, una persona: la nascita di Gesù Cristo, figlio di Dio. Inizio del Vangelo di Marco.
I nostri padri ci hanno trasmesso questo Vangelo, questa lieta notizia che nella storia, fatta di impegno, disagi, lotte, sofferenze l’uomo non è stato lasciato solo. Dio ha condiviso la nostra storia e condizione, facendosi uomo, uno di noi.
Evento strabiliante, che ha attraversato la storia dell’umanità e in particolare del popolo di Israele.
Esso ha sognato l’era di pace, che sarebbe iniziata con la nascita del Messia, Gesù Cristo
(cfr Prima lettura).
Nella vita di Gesù, narrata dai Vangeli osserviamo come si realizzino le promesse:
pacificazione interiore, guarigione esteriore (Vangelo).

Il Vangelo ci dice che l’incontro con Gesù è favorito, propiziato dall’aiuto di altre persone.
Non ci si salva da soli. Gli amici del paralitico si fanno carico della sua infermità, della sua paralisi e si sporcano le mani per portarlo da Gesù. E’ commovente vedere come questi “uomini” fanno di tutto per portarlo da Gesù…; cercano in tutti i modi di farlo entrare alla sua presenza; non si danno pace finché riescono nel loro intento e l’incontro avviene!
Nella vostra esperienza professionale è fondamentale il lavoro di squadra, l’aiuto vicendevole, il contributo professionale dell’uno e dell’altro. Il risultato e la sicurezza è garantito dal supporto vicendevole.
Papa Francesco: “Nessuno si salva da solo. Siamo comunità di credenti, siamo Popolo di Dio e in questa comunità sperimentiamo la bellezza di condividere l’esperienza di un amore che ci precede tutti, ma che nello stesso tempo ci chiede di essere “canali” della grazia gli uni per gli altri, malgrado i nostri limiti e i nostri peccati. La dimensione comunitaria non è solo una “cornice”, un “contorno”, ma è parte integrante della vita cristiana, della testimonianza e dell’evangelizzazione”.

Il Natale è festa di solidarietà: quella di Dio con gli uomini e nostra.
E’ festa di luce perché siamo illuminati dalla Parola di Dio che fornisce il senso della nostra esistenza.
E’ festa di pace: Pace in terra agli uomini che Dio ama.
Salmo:
Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo.

Natale non è solo il ricordo, la memoria della nascita di Gesù Cristo. E’ anche attesa e certezza del suo ritorno:
Prefazio:
Al suo primo avvento nell’umiltà della nostra natura umana
egli portò a compimento la promessa antica, e ci aprì la via dell’eterna salvezza.
Verrà di nuovo nello splendore della gloria, e ci chiamerà a possedere il regno promesso
che ora osiamo sperare vigilanti nell’attesa.

Una parola propria del tempo di Avvento – Natale: vigilate, vegliate!
I vostri turni di sentinella: è essenziale essere vigili, vegliare, stare attenti perché il nemico può giungere all’improvviso, in maniera subdola. Se non diamo l’allarme mettiamo a repentaglio la nostra vita e quella degli altri.
Vegliate, vigilate, andate incontro a Cristo con le buone opere. Una vita onesta, un lavoro-servizio sceupoloso, l’amore per la famiglia, il rispetto e la carità verso il prossimo, la vita cristiana arricchita e coltivata dalla preghiera, dai sacramenti, dalla messa, dalla confessione.
Questo è il Natale di Gesù e nostro. Ognuno poi aggiunge le sue attese e speranze.
E noi oggi preghiamo che Gesù venga ad esaudire i vostri desideri.