Parrocchia San Francesco Terni – festa di San Giovanni Bosco

La parrocchia di San Francesco a Terni e l’oratorio salesiano festeggiano san Giovanni Bosco fondatore della congregazione dei salesiani da oltre ottanta anni presenti a Terni nel santuario francescano del centro cittadino. Il 31 gennaio la celebrazione solenne è stata presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese con i sacerdoti della vicaria Terni centro e animata dalla corale parrocchiale San Francesco di Assisi.
“La festa di Don Bosco rinnova la gioia e la speranza – ha detto il vescovo – e ci aiuta ad approfondire alcuni aspetti di novità del suo messaggio, quello che ci ha trasmesso con la sua vita, gli scritti, le opere, di fronte agli smarrimenti e sbandamenti dovuti alle trasformazioni della nostra società, alla perdita della fede, alla pigrizia e agli errori dei pastori, il Signore ci rincuora. Vogliamo ricordare il messaggio che Don Bosco ci affida per noi oggi, quante volte è stato ripetuto e lo abbiamo ascoltato “buoni cristiani e onesti cittadini”, un messaggio straordinario nei contenuti, nelle modalità e nelle dinamiche che ha prodotto splendidi risultati, ma che ha interpretato dalle mutate condizioni dei nostri tempi. In un commento alla strenna 2020 si dice qual era lo scopo dell’oratorio fondato da Don Bosco, si dice che Don Bosco si occupò della gioventù povera per sollevarla dalla miseria e dall’ignoranza, offrendo anche la possibilità di qualificarsi con un lavoro per mantenersi dignitosamente nella vita, ma in realtà unico vero fine dell’azione sociale di Don Bosco fu quello di portare il maggior numero di anime in Paradiso partendo proprio da quelle che la provvidenza gli offriva. Don Bosco come tutti i santi era animato da un fuoco di carità e da un fuoco d’amore verso il prossimo. Nella nostra missione di educatori non possiamo vivere in un limbo senza che nulla abbia a che vedere con la giustizia l’uguaglianza, la difesa dei più deboli, la promozione di una vita civile ed onesta, questa dimensione è oggi più urgente che mai dal momento che le società in cui viviamo non credono molto in questi valori”.