Parrocchia Sant’Antonio – celebrazione a conclusione della visita pastorale

Con la bella e partecipata celebrazione della prima domenica di Avvento, presieduta dal vescovo Piemontese, si è conclusa il 2 dicembre la visita pastorale nella parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Terni. Una vera festa della comunità, che il vescovo ha ringraziato per l’accoglienza e per i bei momenti trascorsi insieme. In particolare il il ringraziamento è andato al parroco padre Luca Paraventi e alla comunità dei frati francescani, padre Danilo, padre Lorenzo, padre Francesco, padre Manuel e padre Pietro, che si cura della comunità e che anima la pastorale dei giovani e delle famiglie.
Una parrocchia estesa, una comunità numerosa, variegata, dinamica, dove è presente un bel cammino di catechesi che coinvolge i bambini, ragazzi e adulti, i gruppi delle famiglie, la carità vissuta attraverso la San Vincenzo de’Paoli, il gruppo “5 pani”, la Caritas e in tanti altri gesti, dove si manifesta una adesione e apertura alle proposte per la catechesi dell’iniziazione cristiana e della pastorale familiare, per l’attenzione ai giovani, alla pastorale giovanile, la Gifra, gli Scout e l’oratorio, i giovani che sono inseriti nel cammino neocatecumenale, le iniziative per la formazione all’affettività e doposcuola.
“Abbiamo vissuto insieme giorni intensi nell’accoglienza e condivisione – ha detto il vescovo – in questa comunità arricchita dal Signore da tanti doni, di cose meravigliose che ho visto in questi giorni. Ho potuto sperimentare la vostra affabilità, il vostro impegno, i vostri sforzi di essere fedeli al Signore. Ringrazio per la presenza dei frati minori in questa parrocchia, che è un dono per la vostra comunità e per la diocesi, che con tanto amore, con tanta dedizione si prendono cura di questa comunità parrocchiale, sono tanti, sono giovani, sono generosi. Siete chiamati a vivere la vostra vita cristiana nel segno del carisma francescano, con una sensibilità particolare che è quella di Francesco d’Assisi, di Antonio di Padova a cui è dedicata questa chiesa, dei Santi protomartiri francescani che vi sono stati affidati qualche anno fa, perché voi diate a vostra volta testimonianza del carisma del dono del martirio come il Signore lo ha dato i protomartiri francescani”.
Una ricchezza che spinge a continuare il cammino verso nuove méte che sono state indicate dal vescovo.
“La ricchezza di gruppi associazioni e comunità, che pure mi sembrano vivere in armonia, dovrebbero concorrere in una comunione ecclesiale più stretta alla elaborazione e esecuzione dell’unico un programma pastorale parrocchiale. Il rischio è che vi siano tante piccole monadi che vanno per la propria strada, una strada bellissima luminosa, ma che non si incontrano nella comunità. L’incontro è l’Eucaristia domenicale, è nel discernimento comune per individuare quali sono i progetti di annuncio del Vangelo che il Signore ci propone oggi in questo territorio. L’evangelizzazione di questo territorio è affidata a questa comunità. Dovrebbe crescere anche la comunione all’interno della diocesi, ogni parrocchia deve sentirsi parte di una chiesa, seguendo le indicazioni che dà il vescovo o l’impegno a cooperare col vescovo nell’azione pastorale in questa diocesi. Vorrei poi incoraggiare ad un’apertura della comunità alla dimensione missionaria ad gentes: tanta ricchezza di persone nei gruppi, cerchiamo di aprirla alle missioni francescane”.