Pasqua 2019 – celebrazione all’acciaieria di Terni

Un saluto alle Istituzioni presenti (Prefetto, Sindaco, Forze dell’ordine Carabinieri, Polizia) ai vertici e ai dirigenti dell’Azienda, alle Maestranze, alle famiglie e agli amici intervenuti.

Rinnoviamo la tradizione della Messa pasquale in questo luogo di lavoro particolare, che tiene alto il prestigio della nostra città, che con esso si identifica, complesso industriale, dove tanti uomini e donne con la loro fatica e con l’ingegno contribuiscono al benessere comune e allo sviluppo della società.
La Santa Messa in questo luogo vuole essere anche espressione della attenzione e gratitudine della Chiesa per tutti voi.
Iniziamo insieme una Settimana particolare per la Chiesa e i cristiani; è chiamata santa per il mistero che si ricorda e si rinnova: la Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo, la sua passione, morte e risurrezione. Non solo una commemorazione per non dimenticare, ma una memoria nel significato biblico, nella quale si rinnova e si attua per noi, per la potenza dello Spirito Santo, la grande opera della salvezza, compiuta da Gesù, per l’umanità, ma anche per tutti noi che partecipiamo con fede e devozione.

Abbiamo ricordato il festoso e glorioso ingresso di Gesù a Gerusalemme nell’imminenza della sua passione. Gesù, mentre cavalca un asino, viene accolto festosamente come messia dagli abitanti di Gerusalemme. I bambini, raccontano gli evangelisti, acclamano e cantano, le folle agitano rami di palma e di ulivo in segno di deferenza e stendono mantelli davanti al suo passaggio. Gerusalemme accoglie il suo re, umile e pacifico. Gesù incontra il suo popolo, lo educa, lo guida all’incontro con Dio Padre, lo trasforma e salva con il dono della sua vita.
Quella stessa folla che lo acclama, presto, dopo pochi giorni ne chiederà la condanna a Pilato, istigato da chi si oppone al progetto di amore e di pace, predicato d Gesù.
I due momenti, in questa celebrazione si intrecciano: mistero di gloria e di passione: infatti dopo la commemorazione dell’ingresso in Gerusalemme, abbiamo proclamato il racconto della passione di Gesù secondo l’evangelista Luca.
Per chi non è abituato, questa celebrazione, più lunga del solito, può apparire più impegnativa. Ma se prestiamo attenzione ai segni (palme, processione, canti, lettura della passione…) ci rendiamo conto della sua ricchezza e del grande significato, di conforto, consolazione e speranza per ciascuno di noi, per la Chiesa e per questa comunità.

Ogni anno, nella durante questa celebrazione viene proclamato il racconto della passione di Gesù scritto da un singolo evangelista. Quest’anno è il turno della passione secondo Luca.
Ogni evangelista, coinvolgendo i lettori e ascoltatori presenti nelle sue comunità, narra i fatti secondo la sua sensibilità, sottolineando alcuni episodi o dettagli della vicenda di amore di Gesù.
Oggi io desidero sottolineare solo alcuni aspetti che sono propri dell’evangelista Luca e che rispecchiano la sua prospettiva di misericordia e di amore per gli uomini, specie i peccatori.

Luca inizia dal racconto dell’Istituzione Eucarestia. C’è un particolare proprio di Luca:
“fate questo in memoria di me”.
Gesù vuole dire: “Ripetete nei secoli il gesto dello spezzare il pane. Volete sapere quella che è stata la mia vita e storia: mi sono fatto pane per chi è nel bisogno.
Anche voi diventate pane di vita per i vostri fratelli. Se non fate questo, la ripetizione liturgica si riduce a rito vuoto”.
Anche noi, nel lavoro, nella fabbrica, nella società, nella famiglia dobbiamo ripetere il gesto di Gesù di farci pane per i fratelli, altrimenti ciò che facciano e la nostra vita è solo cerimonia liturgica, ritualismo. Come Gesù si fa pane così deve avvenire per noi.

Rinnegamento di Pietro.
Una giovane serva vide Pietro (nel cortile del sommo sacerdote) seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!».
E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.
Gli evangelisti Matteo e Marco raccontano l’episodio in maniera più dura verso Pietro: Non conosco quell’uomo… cominciò a maledire.
Solo Luca dice che Gesù si voltò e fissò lo sguardo su Pietro. Sembra dirgli: ho capito che mi vuoi bene, anche se non ce la fai.
Ecco come devono essere considerate le fragilità: con gli occhi di Gesù che infondono speranza.

La crocifissione e i due malfattori: Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra è proprio di luca. Narra l’episodio in modo diverso
Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù, mentre e l’altro rimproverava il suo collega. Poi dice a Gesù: Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gesù Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso»… (paradiso, unica volta nei vangeli).
Cocifisso:
Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Solo Luca: Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno
Si riferisce ai veri responsabili della sua morte, hanno rifiutato la sua proposta di amore: scribi farisei.. non sanno quello che fanno.
Il peccatore non sa quello che fa.
Di fronte al male il discepolo non può imprecare, maledire, invocare castighi. Sempre ricordarsi di come ha risposto il Maestro.

In conclusione Luca vuole sottolineare nel suo Vangelo che Gesù nasce povero e i primi ad essere accanto a Gesù sono i pastori, coloro che erano considerati gli ultimi della società.
Durante la vita si circonda di gente semplice, pescatori, pubblicani, peccatori, prostitute
Al momento della sua morte atroce è circondato da due criminali, che hanno sbagliato, uno dei quali, pentito, è condotto in Paradiso, come primizia al Padre.

Gesù ci propone il suo progetto di vita: fedeltà a Dio, e amore senza condizione per gli uomini, compresi i nemici e i persecutori. Un amore gratuito. Ci spaventa questo progetto?
Pregate per non cadere in tentazione, per superare la prova, irrobustirci nell’amore.
La messa ci dona la forza per seguire Gesù, per farci pane per gli altri, contribuire a un mondo di amore. Gesù voglia donare anche a tutti voi, operai e dirigenti dell’azienda la forza per affrontare e risolvere i problemi e le controversie attraverso le vie del dialogo, dell’attenzione e del rispetto reciproco, nella giustizia, nell’amore per tutti e ciascuno. Per questo preghiamo in modo particolare oggi.