Pasqua 2019 – messa all’Alcantara di Nera Montoro

La settimana santa che sta per incominciare, la domenica quando ricorderemo l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, un ingresso messianico, trionfale. Questa settimana si realizza ciò per cui Gesù è venuto sulla terra, donarsi all’umanità, che come dice San Giovanni “venne tra i suoi ma i suoi non l’hanno accolto”: Il Signore si dona l’umanità, offre la sua vita per mostrarci l’amore di Dio per l’umanità e per ciascuno di noi. Ecco in questi giorni noi rivivremo quei giorni Santi, ultimi di Gesù: l’ingresso in Gerusalemme, l’Ultima Cena, il tradimento, la passione, la morte, la sepoltura, e la notte di Pasqua la resurrezione. E’ un rinnovarsi, di anno in anno, di una memoria che al centro della storia dell’umanità, ma anche della nostra vita. Credo che quasi tutti noi siamo stati battezzati, cioè siamo stati come immersi nella morte di Gesù per risorgere insieme a lui, ma tutto ciò ha un senso solo se ognuno di noi risponde a questo dono che il Signore ci ha fatto attraverso la fede. Abbiamo ascoltato nel Vangelo e i brani del Vangelo che vengono proclamati in questi giorni ci raccontano un po’ della lotta che Gesù ha vissuto negli ultimi giorni della sua vita con gli scribi, i Farisei, i Giudei, queste persone che non riuscivano ad accettare che Gesù dicesse di essere il figlio di Dio. Gesù diceva “Io so da dove vengo, vi annuncio che il padre mi ha mandato, che io sono figlio di Dio fatto uomo, e che confermo questa mia affermazione con le opere che compio”. Opere straordinarie, opere potremmo dire miracoli, segni, ma soprattutto l’amore grande che Gesù ha mostrato per i poveri, i malati, i peccatori, tutti coloro che hanno bisogno nella loro esistenza dell’aiuto di Dio. Ecco, allora io oggi pongo anche a voi, secondo questo brano di Vangelo che abbiamo ascoltato: come ci poniamo di fronte alla persona di Gesù, al mistero di Gesù?. Non basta una celebrazione eucaristica, anche se in questo luogo di lavoro. Non basta la partecipazione ai misteri della settimana Santa per dirci cristiani. Occorre che ognuno di noi dia una risposta, una risposta di fede e una risposta di amore, facendo tutto ciò che è possibile fare per mostrarci discepoli fedeli di Gesù. Non sempre ci è possibile essere fedeli. Voi sapete che anche gli apostoli sono stati molto deboli. Essi sono rimasti con Gesù 3 anni notte e giorno, hanno assistito ai segni straordinari che Gesù ha compiuto eppure, alla fine della vita di Gesù, non avevano compreso niente, discutevano chi di loro doveva essere il più grande nel regno di Gesù, questo proprio nell’ultima cena. E addirittura uno dei dodici lo ha tradito, lo ha consegnato ai soldati, ai nemici, per portarlo a morte. Un altro, Pietro, lo ha rinnegato proprio nel momento più delicato quando Gesù stava per essere giudicato, lo rinnega tre volte quello che Gesù aveva scelto con amore di predilezione e tutti gli altri erano scomparsi spariti nel momento più delicato. Eppure Gesù ci vuole bene per cui dobbiamo fare del nostro meglio dobbiamo deciderci a seguire Gesù nella maniera in cui c’è possibile, avendo fiducia che il Signore ci dona sempre il perdono e la misericordia del Padre. Non dimentichiamolo questo, a volte diciamo “tanto è tutto inutile, poi tornerò a ripetere gli errori che ho fatto”. No, il Signore ogni volta ci infonde fiducia, coraggio anche qui nel vostro lavoro, nelle vostre relazioni ricominciate sempre da capo perché a volte gli errori non dipendono da cattiveria, ma dipendono da fragilità e anche nelle vostre famiglie nelle vostre relazioni con la moglie con il marito con i figli occorre una grande pazienza, un grande amore per ricominciare da capo ogni giorno. Noi fratelli e sorelle ogni mattina ci alziamo e ogni mattina come apriamo gli occhi, apriamo lo sguardo e il cuore ad una speranza nuova. Così deve essere anche all’interno della fabbrica, all’interno della famiglia, all’interno della società. Ogni giorno ricominciare da capo e con la preghiera con l’amore. Ecco riusciremo a dare consistenza ai nostri propositi, ai nostri desideri di speranza. Vi invito in questi giorni, per quanto vi è possibile, partecipate a qualcuna delle Celebrazioni della settimana Santa, sono il segno della nostra adesione al Signore, del nostro desiderio di dire al Signore “Ecco anch’io ci sono, anch’io voglio esserci. Dammi forza, sostegno, aiutami a seguirti con fedeltà come hai concesso poi agli apostoli dopo la tua Risurrezione”. Allora rinnoviamo qui il mistero Pasquale di Gesù in questo luogo, mistero di passione di morte di Risurrezione e di speranza per tutti voi