Precetto pasquale dei militari 2018

La Pasqua, celebrazione annuale del tema-mistero centrale del cristianesimo: ricordo, memoria della Passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, evento fondativo del Cristianesimo, carta costituzionale di noi come popolo di Dio, la Chiesa, comunità cristiana.
Questa non è solo celebrazione, come quelle alle quali partecipate e che siete chiamati a custodire:
– 4 novembre, festa delle Forze Armate
– 25 aprile, anniversario della liberazione
– 2 giugno: festa della Repubblica
Queste sono riproposizione di un fatto-evento; ricordo dei principi e ideali racchiusi nell’evento; custodia e riproposizione alle generazioni contemporanee di quegli ideali e valori, ad es. la Costituzione, elementi della identità civile e nazionale.

La Pasqua è l’evento fondante del Cristianesimo: passato, che si prolunga nel presente e per sempre.
Gesù Cristo, Figlio di Dio conferma all’umanità che Dio esiste e che è Padre suo e degli uomini e con loro ha stabilito un rapporto-patto di Alleanza che non finirà mai.
Gesù Cristo per testimoniare tale notizia strabiliante (= Vangelo) accetta la Passione e dona la sua vita nella morte in croce. Una morte che non è la fine della sua esistenza, ma che viene avvalorata dalla risurrezione di Gesù.
Mentre la morte dei nostri eroi: uomini e donne, soldati che hanno sacrificato la vita per la libertà e la dignità di tutti, vivono nel nostro ricordo finché noi alimentiamo tale ricordo, Gesù Cristo è il nostro eroe, che è morto per tutti, che vive al di là dei nostri ricordi e che ha donato a tutti la liberazione dal male, dal peccato, dalla morte.
Con la morte in croce e con la sua risurrezione ci ha rivelato che Dio è veramente nostro Padre, e che per l’umanità è iniziata una storia nuova nella quale l’amore, il perdono, la giustizia, la fraternità, la vittoria sul male sono possibili. Anche la morte, ultimo mistero e baluardo del male, è stata sconfitta da Gesù Cristo è il nostro destino è aperto all’eternità.
Mistero grande, rivelato agli uomini e attuale per i credenti.

In questa celebrazione prepasquale tale mistero viene rivelato e annunciato dalle letture e dal brano di Vangelo di Giovanni:
Il Vangelo, nel contesto della Pasqua di Gesù, nell’imminenza della sua passione e morte, ci racconta il senso della Relazione di Gesù con Dio ed anche delle conseguenze per noi.

Dopo la guarigione dello storpio, Alle accuse dei Giudei Gesù ribatte affermando la sua relazione con Dio: è suo Padre, che è creatore.
– una relazione così intima da poter dire che come il Padre dà la vita, così anche il Figlio (v. 21),
“Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole” (21)
– che come il Padre ha la vita in se stesso, così anche il Figlio (v. 26).
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso(26).
…e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo (27)

– Al tempo stesso, però, Gesù afferma che la sua intima relazione con il Padre è un dono, una grandezza ricevuta (vv. 19.30).
“Gesù riprese a parlare e disse loro: “In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo” (19)

Nella prima lettura, il profeta Isaia, agli ebrei esuli preannuncia la nuova relazione che verrà stabilita tra il popolo e Dio, la nuova alleanza, che la Chiesa riconoscerà in Gesù morto in croce per il popolo.
Sempre Isaia descrive questo rapporto tra Dio e il suo popolo in termini di una tenerezza inaudita anche per i nostri giorni:
“Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato».
Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere?
Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai”.

Nella celebrazione pasquale facciamo memoria di tutto ciò.
Siamo invitati a ritornare a Dio dalla dispersione e distrazione della vita quotidiana; da una vita che forse si è allontanata da Dio, a riscoprire l’amicizia, l’alleanza che Gesù Cristo con la sua morte e risurrezione ha seminato nei nostri cuori.
Nel vangelo di oggi Gesù ci dice cosa bobbiamo fare per ridonare senso all’esstenza:
“In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (24).
Ascoltare, accogliere la parola di Gesù: il Vangelo
Credere a Dio e a Gesù… tutto ciò ha come conseguenza la vittoria sulla morte e su tutto ciò che essa rappresenta e ci pone in una condizione di vita vera qui sulla terra e per sempre.

L’Eucarestia è l’attualizzazione di ciò che ha detto Gesù, è Gesù stesso morto e risorto, sotto le specie del pane e del vino, è il fermento della vita vera.