Progetto promozione e formazione per i Centri di Ascolto 2019

Promozione e formazione sono in un rapporto di connessione e reciprocità: la formazione permette di promuovere e facilitare l’evoluzione, la crescita umana e professionale, cosi come la promozione stimola e orienta alla formazione.
La Caritas Diocesana di Temi — Nami — Amelia vuole sperimentare un tipo di formazione che integra, alimenta ed è alimentata dalla sua azione pastorale di promozione e formazione continua della testimonianza comunitaria della carità. Il progetto si configura come un processo di integrazione delle funzioni dell’ascolto, dell’osservazione, con l’obiettivo di finalizzarle all’animazione della comunità. Questo processo si attuerà in due fasi:
1a fase: potenziamento della rete dei CdA Diocesani
2a fase: osservazione del territorio in termini di bisogni, povertà e risorse.

La Diocesi di Terni — Narni — Amelia comprende parte della provincia di Temi in Umbria e una piccola porzione della provincia di Rieti nel Lazio. Sede vescovile è la città di Temi, dove si trova la cattedrale di Santa Maria Assunta. A Nami sorge la concattedrale di San Giovenale, mentre ad Amelia si trova la concattedrale di Santa Firmina. L’economia all’interno della Diocesi di Terni — Narni — Amelia, negli ultimi anni sta vivendo una fase di stallo e in alcuni settori, presenta una crisi strutturale di considerevole impatto per il territorio che a sua volta si ripercuote sulle persone. Dai dati della Caritas Diocesana si evince dagli interventi eseguiti che tra i bisogni spicca il 27% di mancanza di lavoro, che aggiunta ai disagi economici (31 %) forma la maggioranza (58%) ed è la causa più importante che induce a venire in Caritas. La diminuzione delle presenze in CdA 544 nel 2018 contro 619 del 2017 l’aumento presenze dei cittadini italiani I’ aumento presenze maschili e I’ aumento del valore delle richieste. A questi numeri di ascolti e servizi realizzati, dobbiamo aggiungere gli ospiti della Mensa San Valentino che non vengono inseriti perché non richiediamo il documento di identità per usufruire del cibo; anche qui, però, risulta evidente una presenza italiana in aumento ed una maggioranza italiana sugli stranieri che usufruiscono del pasto o del sacchetto, nelle emergenze. Altro dato non trascurabile proviene dagli immigrati usciti dai progetti che, non solo non chiedono aiuto, o se lo fanno avviene raramente, ma vivono in loro comunità e solo saltuariamente vengono a mangiare alla Mensa San Valentino. Stesso discorso per il Carcere, in cui alcuni volontari svolgono costante servizio. Gli ascolti sono stati 185, mentre i beni donati (vestiario e igiene) sono stati 4116 e distribuiti a 589 detenuti. Nel complesso, tra ascolto e beni distribuiti, gli italiani sono stati il 59%.