San Giovanni Bosco – incontro con i ragazzi del catechismo, genitori e pastorale familiare

Uno dei momenti centrali della visita pastorale del vescovo nelle varie parrocchie è l’incontro con i ragazzi che frequentano il catechismo e i loro genitori.
Nella parrocchia di San Giovanni Bosco un folto gruppo di ragazzi, dei vari anni del percorso di iniziazione cristiana, ha presentato con dei cartelloni il cammino di formazione che stanno seguendo negli anni di catechismo, guidati dai loro catechisti.
Mons. Piemontese ha ricordato loro l’importanza di essere insieme, come comunità ecclesiale che incontra Gesù nella celebrazione domenicale, nella carità e nella catechesi e vive nell’amore di Cristo.

Dialogando con i genitori, ha sottolineato l’importanza del ruolo della famiglia nella trasmissione della fede, nella pratica religiosa.
“I ragazzi e i giovani, in molti casi,non hanno alcun interesse e alcuna prospettiva di vivere la loro fede o la vita cristiana – ha detto il presule -. Addirittura qualche studioso è arrivato a definire a teorizzare che sia una generazione incredula, non è una generazione contro la chiesa o contro Dio, ma semplicemente una generazione indifferente per la quale essere o non essere cristiani è la stessa cosa. Il fatto è che gli adulti, in famiglia, non hanno saputo testimoniare la propria fede e amore per il Signore. Si è perso così il senso del sacro e dell’amore per il Signore”.
Diventa allora fondamentale fare insieme l’esperienza di chiesa e continuare in un percorso di formazione e crescita continua.
“L’apporto dei genitori nella crescita cristiana dei ragazzi è fondamentale, nel dare esempio di amore e di rispetto. I genitori possono nutrirli con la loro fede, con lo stile cristiano di vita. Poi c’è l’apporto della chiesa, che riguarda soprattutto l’aspetto comunitario, che li aiuta a crescere nella vita cristiana secondo la proposta ecclesiale attraverso l’esperienza della parola, della vita fraterna e sacramentale. Riscoprire insieme la ricchezza che abbiamo ricevuto e di cui ci siamo dimenticati per una trasmissione della fede vissuta nella quotidianità e nei rapporti familiari, nella preghiera per approcciare la vita con serenità e gioia”.