Con la bella e partecipata celebrazione della seconda domenica dopo Pasqua, presieduta dal vescovo Piemontese, si è conclusa il 15 aprile la visita pastorale nella parrocchia della S.S Trinità e Santa Maria della Pace a Valenza.
Il vescovo ha ringraziato tutti per l’accoglienza e in particolare il parroco Don Marcello “per il bene che opera in questa parrocchia e al quale tutti voi avete mostrato di voler bene” ha detto il vescovo.
Una comunità viva e dinamica, dove è presente un gruppo giovanile che si dedica all’animazione dell’oratorio e dei ragazzi, le suore di Nostra Signora dell’Incarnazione che operano nella casa di accoglienza per donne sole e con minori e nelle diverse attività pastorali della parrocchia. Ha ringraziato quindi per le catechiste “in ogni comunità è importante che ci siano delle persone entusiaste che siano accompagnatori e educatori dei ragazzi per accompagnarli verso il Signore e farli crescere e vivere nella gioia” – ha detto il vescovo che ha ricordato anche il servizio ordinato a fattivo del consiglio pastorale parrocchiale “che insieme al parroco provvede animare e accompagnare la comunità cristiana. I sacerdoti hanno bisogno della collaborazione dei laici per svolgere il loro servizio che in forza del battesimo hanno il diritto e dovere di partecipare alla guida e alla cura della comunità”.
Il vescovo ha quindi suggerito alcune priorità da seguire come “mettere in cantiere un percorso di catechesi per gli adulti durante l’anno, un cammino di fede per tutti, per mettersi alla scuola della Parola di Dio e poter crescere nella vita di fede, speranza e carità. Sogno per questa comunità un gruppo di famiglie che si mettano insieme perchè possano condividere esperienze all’interno della comunità e comprendere la volontà del Signore nella loro vita di relazione, di formazione e di educazione dei propri figli. Famiglie cristiane che nell’aiuto vicendevole possano dare testimonianza la mondo dell’amore di Cristo per la chiesa. Non basta il catechismo che si fa in parrocchia perchè il vero accompagnamento nel cammino di fede dei ragazzi è fatto nella famiglia, nella testimonianza. E ancora auspico una maggiore collegamento con la diocesi a livello diocesano vi sono tante iniziative, una maggiore presenza e impegno da parte di tutti”.
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