Venerabile Giunio Tinarelli – celebrazione commemorativa in Cattedrale 2019. Mons. Piemontese: “Giunio ha voluto indicarci la strada della speranza, della vita, della serenità”.

Con la celebrazione nella Cattedrale di Terni, nella domenica del battesimo di Gesù, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese è stato ricordato il venerabile Giunio Tinarelli per il 63esimo anniversario della morte e nel 50esimo della traslazione in Duomo.
Numerosi i volontari presenti alla celebrazione in rappresentanza di varie associazioni di Terni e Perugia dell’Unitalsi, del Centro Volontari della sofferenza e dei Silenziosi operai della Croce, delle quali Giunio è stato membro e animatore in ogni occasione.
Ricordando la figura e la testimonianza di Tinarelli, giovane operaio ternano, cristiano laico nella quotidianità dell’esistenza, maestro e modello di fede e speranza nella sofferenza ne è stato sottolineato il difficile cammino di vita sempre nella scia della volontà di Dio, vivendo con intensità la sua missione di operaio delle acciaierie, la fatica di ogni giorno nello spirito di accettazione della volontà di Dio. Il suo letto di malattia è diventato cattedra dalla quale far trasparire il messaggio del Signore, di speranza per tutti coloro che soffrono sulla terra.
“Giunio è un fratello, un amico che è sempre presente in mezzo a noi – ha detto il vescovo nell’omelia – e che ha dato testimonianza qui nella nostra terra, in questa chiesa, in mezzo a noi. Il venerabile Giunio Tinarelli, nella sua assimilazione a Gesù, alla passione di Gesù, ha voluto indicarci la strada della speranza, della vita, della serenità che porta alla completezza, alla perfezione dell’umanità, proprio perché somiglianza e assimilazione all’umanità di Gesù. Voi fate parte di gruppi che riflettono che vivono la dimensione della sofferenza proprio secondo gli insegnamenti, le indicazioni di Gesù, che hanno in Giunio Tinarelli un modello attuale e vivo. Oggi siamo qui per chiedere al Signore che, innanzitutto, aiuti noi a renderci sempre più simili a Gesù crocifisso e risorto, ma nello stesso tempo siamo qui per chiedere al Signore perché voglia sulla terra santificare il venerabile Giunio Tinarelli, che è un modello grandissimo di vita cristiana soprattutto per gli uomini del nostro tempo che sono distratti, che non sanno più cogliere il significato salvifico della sofferenza e che hanno bisogno di modelli per continuare a sperare e a vivere. Vogliamo pregare per questo. Lo facciamo per noi stessi per essere ancora di più rafforzati da questo modello, ma anche per la comunità, per l’umanità in mezzo alla quale viviamo, perché certamente la presenza di Grazia, la presenza della testimonianza di Giunio possa dare speranza e consolazione agli uomini del nostro tempo”.