Parrocchia San Francesco Terni – festa di San Giovanni Bosco. Mons. Soddu: “San Giovanni Bosco non si è lasciato certo impressionare né tantomeno spaventare dalle circostanze sociali ed ecclesiali del tempo, ha saputo portare avanti con un’opera poderosamente impressionante fino al compimento”.

La parrocchia di San Francesco a Terni e l’oratorio salesiano festeggiano san Giovanni Bosco, fondatore della congregazione dei salesiani da oltre novanta anni presenti a Terni nel santuario francescano del centro cittadino. Il 27-28 e 29 gennaio si è tenuto il Triduo in preparazione alla festa di Don Bosco alle ore 19.00 santa messa. Domenica 30 gennaio  festa prrocchiale e oratoriana  e alla messa delle 11.30 ci il rinnovo delle promesse dei Salesiani Cooperatori
Lunedì 31 gennaio, festa liturgica di San Giovanni Bosco  si è tenuta la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo mons. Francesco Antonio Soddu con i sacerdoti della vicaria Terni 1.
Ad accogliere il nuovo vescovo numerosi fedeli e un gruppo di cresimandi insieme ai padri salesiani e al parroco don Guido Tessa che ha rivolto parole di benvenuto a mons. Soddu che, a sua volta, ha ricordato come la chiesa di San Francesco e la comunità dei padri salesiani sia stata una delle prime realtà da lui visitate subito dopo l’ordinazione episcopale rimanendo colpito dalla bellezza della chiesa e dalla vivacità della comunità e dell’oratorio, seppur in maniera ridotta a causa del Covid 19.
Parlando di don Bosco il vescovo ha ricordato come “Egli è stato immagine vivente del Buon Pastore che si prende cura di ciascuna delle sue pecore. Di ciascuna, vale a dire di ognuna in quanto essere unico ed irripetibile e non solo in quanto membro anonimo di un gregge. L’attenzione e la cura dolce, altamente pedagogica a tutto tondo di Giovanni Bosco rimangono tutt’oggi come esempi fulgidi e concreti per l’educazione dei giovani. Altra caratteristica incarnata pienamente nella sua vita e nella sua opera fu la gioia, che nasce dalla consapevolezza di aver incontrato il Signore unico fondamento della vita vera e quindi della vita piena. È questo un messaggio che arriva fino a noi oggi e che dovremmo sempre di più incarnare nella nostra vita e quindi proporlo come metodo educativo e stile di vita per tutti, specialmente per i giovani. Essere nella gioia non significa non avere la consapevolezza dei problemi o della storia, significa in sintesi, vivere la dimensione esistenziale che fu della Madonna. Ognuno di noi è oggetto del compiacimento di Dio. Egli ci ama, egli vuole il nostro bene e, come il pastore fa con le sue pecore, ci conduce al pascolo e ci ricolma di tutte le sue cure.
È questa una gioia che non ha niente a che fare con lo sballo, che distrugge il reale e, col reale, la stessa persona che vi si affida abbandonandosi ad esso. È una gioia che, assumendo il reale, è in grado di tramutarlo unicamente in bene. Non tanto in forza di una sorta di incantesimo, quanto piuttosto perché coinvolge la stessa persona, la rende responsabile della propria vita e quindi corresponsabile di quella altrui e dell’intera società”.
Al termine al vescovo sono stati donati i libri sulla chiesa di San Francesco, sulla presenza dei salesiani a Terni, la strenna del Rettor maggiore 2022 e un cesto con i prodotti tipici di Terni.

L’OMELIA DEL VESCOVO