Piediluco – Sessanta anni della “Casa del Giovane”

DON_MARIO_BACIARELLI60 anni fa, dalla felice intuizione di don Mario Baciarelli, a Piediluco prendeva vita la “Casa del Giovane”, esempio grande di carità, generosità e dedizione ai bisognosi, nell’accogliere i bambini senza famiglia e senza casa, orfani e comunque non seguiti dai loro genitori.
Sabato 11 ottobre sarà celebrata questa ricorrenza in due momenti distinti: alle ore 9 all’hotel del Lago di Piediluco con il seminario organizzato dalla cooperativa Tabor, che attualmente gestisce la Casa del Giovane sul tema: “Accoglienza e integrazione tra passato e presente” al quale interverranno rappresentanti del centro salute mentale dell’l’Usl Umbria 2 di Terni, autorità civili e religiose, Claudio Daminato direttore Caritas diocesana Terni Narni Amelia, Massimiliano Minelli antropologo Università degli studi di Perugia, Adriano Padiglioni presidente ARCS Lega Coop Umbria, Anacleta Ferraro responsabile Riabilitazione psichiatrica CSM Terni, Antonia Tamantini direttore DSM Usl Umbria 2. Nel pomeriggio alle ore 18 nel santuario di san Francesco a Piediluco sarà ricordato don Mario Baciarelli, parroco per diversi anni del paese lacustre e soprattutto fondatore della “Casa del giovane”. Alle ore 19 incontro con musiche del coro di Piediluco e letture dagli scritti di Don Mario Baciarelli. Dopo la messa sarà festeggiata la “Casa del Giovane” nei locali della comunità.
Don Mario fu parroco per alcuni decenni del paese lacustre e soprattutto fondatore nel 1954 della “Casa del giovane”, un esempio grande di carità, apri la sua canonica e, poiché questa era piccola, la ingrandì acquistando un rudere adiacente, ricostruendolo per adattarlo ad ospitare dei ragazzi. Don Mario era un vero uomo di Dio, amante dell’umanità sofferente.
Nella casa sono passati oltre 1200 ragazzi che grazie all’opera di don Mario hanno potuto vivere in una vera famiglia. Nel 2000 la casa è stata ristrutturata ed è gestita dalla cooperativa sociale Tabor che gestisce progetti sociali per pazienti con disturbi psichici tesi ad un reinserimento sociali e a migliorare la qualità della vita.
«Abbiamo cercato di creare opportunità d’inserimento sociale per i giovani con disagi mentali che ospitiamo presso la “Casa del giovane” – spiega Cristina Pocetta presidente della cooperativa “Tabor” – cercando di recuperare le loro abilità lavorative, l’autostima e l’autonomia, attraverso percorsi che propongono attività concrete di lavoro da sviluppare anche all’esterno. E’ una strada che abbiamo intrapreso negli anni ottanta, con la legge 180/78 che ha dettato nuove disposizioni sul trattamento delle persone affette da disturbi mentali, con la prevenzione e la riabilitazione, nei presidi e nei servizi extra – ospedalieri, operanti nel territorio».
Oggi la “Casa del Giovane” ospita 18 adulti inseriti dall’Usl Umbria 2 in trattamento di riabilitazione psichiatrico, per i quali sono attivati progetti individuali con percorso terapeutico personalizzato, teso alla formazione professionale e all’inserimento lavorativo presso cooperative sociali o enti per alcuni dei quali, al termine del trattamento, è previsto anche il reinserimento in famiglia o in altri ambiti. L’attività svolta dalla cooperativa “Tabor” riguarda anche l’animazione territoriale, il reinserimento sociale, la consulenza e primi aiuti, l’accoglienza in generale.