Sambucetole – L’incontro con i ragazzi pellegrini verso Assisi per la festa del Perdono

L’importanza di chiamarsi Francesco. Proprio così. Parafrasando il titolo di una famosa commedia teatrale di Wilde non si può che evidenziare la coincidenza – o volontà divina che dir si voglia – foriera di un incrocio di destini in cui i protagonisti sono tutti omonimi del poverello di Assisi. In un breve lasso di tempo molti Francesco, direttamente o indirettamente, hanno avuto a che fare con il nostro piccolo Sambucetole.
In breve i fatti. Durante la mattinata del 27 luglio dal bivio di Sambucetole, proveniente da Amelia, saliva verso la sommità della collina, un serpentone variopinto di circa 300 ragazzi con stendardi e gagliardetti al vento, udibili al passaggio dal tintinnio di tazze e bicchieri appesi agli zaini e dal vociare allegro. Come fosse un piccolo esercito di pace intento a dissolvere l’ovvio d’una pigra domenica di luglio. La gente incuriosita, dalle finestre si chiedeva chi fossero, da dove venissero e dove andassero. Di certo non capita tutti i giorni di essere svegliati da tanti ragazzi a Sambucetole.
I pellegrini sono stati preceduti dal reparto motorizzato dei “guastatori” che giunti alle 7,20 in punto, in poco tempo, guidati da Padre Fabio, hanno allestito il campo base (tavoli, casse di frutta, panini, acqua, impianto di amplificazione, cartelli con l’indicazione dei bagni, donne e uomini). Poi, appena terminato il lavoro, sono giunti loro: circa trecento giovani belli e forti, frati e suore in bel numero, attenti e discreti come vigili sentinelle, tenevano tutto sotto controllo.
A seguire la catechesi di P. Massimo Chieruzzi, le Lodi, i canti le preghiere hanno impregnato di spiritualità l’aria che si respirava. Ciò avveniva nella nostra bella piazza che, tranne rare eccezioni da quando i bambini sono cresciuti ed altri non ne sono arrivati, è sempre avvolta da un desolante silenzio interrotto dal rintocco orario della campana.
Don Francesco De Santis, che ci aveva dato disposizioni e consigli per l’accoglienza, su invito di Padre Francesco, ha rivolto un affettuoso saluto ai pellegrini a nome della nostra parrocchia e della diocesi, augurando loro buon cammino verso S. Maria degli Angeli, ove giungeranno il 2 agosto per la giornata del Perdono.
Trascorsi circa novanta minuti una voce ha invitato a rimettere gli zaini sulle spalle e un attimo dopo sono tutti scomparsi, svaniti nel nulla senza lasciare traccia, neanche un fazzoletto di carta tra l’erba punteggiata di margherite gialle, la quiete si è di nuovo impossessata delle cose, tanto da credere di aver vissuto un sogno se non fosse per l’immagine palpabile del Cristo Seminatore che abbiamo ricevuto in dono.

Avio Proietti S.