Azione cattolica diocesana – XVII assemblea elettiva

Domenica 23 febbraio è stata celebrata, presso la Cattedrale di Terni e il Museo diocesano la XVII Assemblea elettiva della Azione Cattolica di Terni-Narni-Amelia.
La assemblea è stata aperta dalla Santa Messa nella Cattedrale di Terni, presieduta da mons. Giuseppe Piemontese. I lavori sono proseguiti al Museo Diocesano con le relazioni, l’intervento del vescovo Piemontese e l’elezione per il rinnovo del consiglio per il triennio 2020-2023. In base ad una terna proposta dallo stesso consiglio, sarà poi nominato dal vescovo diocesano il nuovo presidente. Un’assemblea caratterizzata da una grande partecipazione di aderenti, e di persone del mondo civile e religioso, come il sindaco di Narni Francesco De Rebotti, il sindacalista Riccardo Marcelli, il pastore metodista Pawel Gajewski.
Nel triennio trascorso l’associazione ha visto crescere le adesioni che hanno raggiunto oltre 300 iscritti, la presenza nella chiesa diocesana, con nuovi gruppi di giovani e adulti nelle parrocchie non solo cittadine, ma anche nei paesi più distanti dal centro, grazie all’impegno degli assistenti diocesani, del consiglio di presidenza e dell’infaticabile presidente Luca Diotallevi.
Nel corso dell’assemblea è stato approvato il documento di Orientamenti per il triennio 2020/2023, che partendo dal discernimento di questi anni sulle condizioni in cui versa la città in ambito civile, sociale, religioso, ambientale e politico, cerca di individuare possibili percorsi di crescita.
La profezia dell’Azione cattolica parla di donne e uomini che amano la vita, che vivono con gioia la loro esperienza familiare e sociale, la quotidianità, la professione, che sanno dare un senso alle esperienze difficili che segnano l’esistenza di tutti nello spirito evangelico. “Il compito dell’Azione Cattolica – ricorda Diotallevi – è vivere questo tempo secondo il Vangelo, insieme agli uomini e alle donne credenti e non credenti. Stiamo vivendo un tempo di crisi nel quale girano molte semplificazioni che hanno la funzione di dare identità a buon mercato ed esacerbare gli animi. Noi dobbiamo attraversare la crisi di una Chiesa che ha una grande opportunità di rinnovamento e la crisi delle nostre città come possibilità di costruire qualcosa di nuovo che abbia un futuro. Non abbiamo alternative.”
Si è parlato di giovani e della città, del declino e del preoccupante abbandono dei giovani che hanno trasferito la loro residenza all’estero. Nel corso del decennio 2007-17 sono stati quasi 1400 e il loro numero è in forte crescita. “Questa “fuga” rappresenta un fenomeno tutt’altro che fisiologico – è evidenziato nel documento – in quanto è il risultato della grave mancanza di prospettive di lavoro e di crescita, ma anche dell’incapacità di esprimere una visione e una volontà forte di ripresa, di guardare avanti e puntare su un futuro fuori dal declino degli ultimi decenni”. L’invecchiamento della società sembra “rattrappire” le capacità delle città di concepire e intraprendere una nuova fase di crescita. In questo scenario deve essere compreso anche il tema dell’immigrazione, dell’arrivo di nuovi residenti in tutti i paesi e città della diocesi “da guardare come una potenzialità. Essa esprime nei nostri confronti una forte domanda di accoglienza ma, allo stesso tempo, anche un’offerta di impegno, una disponibilità a contribuire operosamente alla vita delle nostre città, a mettere in circolazione nuovi e talvolta straordinari talenti. Non rispondere a questa domanda e non cogliere queste potenzialità significa condannarsi a un destino più povero e più triste, rinchiudersi in pregiudizi offensivi della dignità delle persone e sterili per il nostro futuro.”
Si è parlato di Chiesa e di fede che non è “un’esperienza individuale, intimistica, narcisistica. La persona nella sua interezza la attraversa, l’io ne è parte senza dominarla, la relazione con l’altro la innerva”. La vita cristiana è cercare giorno dopo giorno di seguire le tracce del Signore Gesù nella storia e nella propria vita, nell’ascolto della Parola e nell’Eucarestia “alla comunità ecclesiale è chiesto di rispondere con la propria vita a questa Parola soprattutto imparando l’arte del convivere, del cooperare fraternamente, del dialogare e dell’accompagnare la crescita delle persone e l’evoluzione delle situazioni”.
Un’Azione Cattolica diocesana orientata sempre più all’incontro, allo stare insieme, all’attenzione per gli altri, alla carità, alla “profondità, popolarità e passione”.

IL DOCUMENTO DELL’ASSEMBLEA