Caritas diocesana: il progetto “Opere segno” finanziato dalla fondazione Carit

La Caritas di Terni Narni Amelia, in questo particolare momento di crisi economica e sociale, segnato da un numero crescente di famiglie che si rivolgono alle strutture caritative della Chiesa per richiedere viveri e altre aiuti di prima necessità, opera attraverso vari servizi per sostenere in maniera efficace persone e famiglie che si trovano in difficoltà, in un percorso che mira ad evitare la cronicizzazione del disagio e conseguentemente una grave situazione di emarginazione sociale. Attraverso il progetto “Opere segno”, la Caritas svolge un’intensa attività di ascolto delle persone, cercando di dare aiuto concreto ai bisogni primari di nuclei familiari, di anziani soli, ex detenuti, invalidi, divorziati, donne sole con bambini, immigrati. Il progetto è la continuazione dei servizi che da molti anni l’associazione di volontariato San Martino svolge grazie al contributo della Chiesa locale con i fondi dell’8×1000 per la carità e quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, che nell’anno in corso, sostiene il progetto “Opere segno” con un finanziamento di 75mila euro.
L’obiettivo principale del progetto è quello di dare ai poveri della città la possibilità di avere delle risposte ai loro bisogni primari quali l’ascolto, il mangiare e il dormire, un contributo per il pagamento dell’affitto o di una bolletta della luce, del gas dell’acqua; garantire 365 giorni l’anno un pasto caldo in luogo confortevole e accogliente come la mensa San Valentino, l’accoglienza di uomini singoli in Casa Parrabbi, l’accoglienza di donne singole e di donne con minori nella Casa per la Speranza Santa Maria della Pace.

I dati forniti dalla Caritas diocesana di Terni-Narni-Amelia e dall’associazione di volontariato San Martino sull’attività svolta per l’anno 2014 sono preoccupanti.
Le persone che si sono rivolte alla Caritas sono state 6.400 quasi il doppio rispetto a due anni prima. I servizi offerti sono stati molteplici: 38.345 pasti, 36.000 prodotti alimentari, 17.813 capi di vestiario distribuiti, 5.000 prodotti per l’igiene personale, 385 persone hanno usufruito del Servizio doccia, 90 in più rispetto al 2013.
In particolare al centro di ascolto della Caritas di via Vollusiano, aperto la mattina dal lunedì al venerdì con 8 operatori che si alternano nell’accoglienza e ascolto, si sono rivolte 3.189 persone, di cui 1.818 uomini e 1371 donne; 1175 italiani e 2012 stranieri.
Le richieste hanno riguardato per il 72% beni e servizi materiali, per il 20% sussidi economici, per il 4% l’alloggio, per il 1,8% il lavoro, e altre richieste per il 2,3%.

Alla mensa San Valentino, aperta tutti i giorni dalle 17.45 alle 19, i pasti distribuiti nell’anno sono stati 38.345. Tutti i giorni è garantito dai volontari che si alternano alla mensa un pasto a chiunque ha necessità di mangiare. Il 50% di coloro che mangiano alla mensa sono italiani, persone che repentinamente hanno visto la loro situazione economica peggiorare. Persone che vivono situazioni di povertà per problemi di occupazione, disagio abitativo, insufficienza o assenza totale di reddito rispetto alle esigenze ordinarie, grave emarginazione (in particolare per i senza fissa dimora), infermità psichiche, indebitamento, situazioni di accattonaggio e sfruttamento, persone separate (soprattutto uomini) o vittime di usura e fallimento. Soggetti, in genere, senza appoggio di amici o parenti. Molti sono anziani soli e persone con problemi di giustizia o appena usciti dal carcere.
Un piccolo gruppo di persone usufruisce del pranzo o della cena da asporto, soprattutto a coloro che hanno problemi di dipendenza da sostanze quali droghe o alcool o che dichiarano di non poter condividere con altri il pasto per motivi caratteriali.

Alla mensa operano 70 volontari, di cui 23 giovani (dai 16 ai 30 anni), gli altri sono di tutte le età fino ai 77 anni. Durante la distribuzione dei pasti, alcuni dei volontari sono impiegati nell’ascolto delle persone. I volontari sono studenti di scuola superiore, medici, insegnanti, imprenditori, amministratori, pensionati, mamme, nonne e nipoti, ragazzi affidati dal tribunale dei minori, ex detenuti e perfino bisognosi che ripagano il pasto aiutando nella gestione: tutti insieme.
Ben 16 volontari addetti di cucina sono in possesso della certificazione HACCP ed ogni giorno abbiamo in servizio almeno due dei 15 volontari che hanno superato il corso per “Addetto al Primo Soccorso” con conseguente rilascio dell’attestato di idoneità. Oltre alla gestione della sala c’è il servizio di cucina e il funzionamento del magazzino con l’approvvigionamento delle materie prime alimentari.