In una gremita cattedrale di Santa Maria Assunta, poco dopo le ore 18 del 21 giugno 2014 padre Giuseppe Piemontese, frate minore conventuale, è stato ordinato vescovo e ha iniziato il suo ministero nella diocesi di Terni Narni amelia.
Una folla di fedeli, che ha trovato posto sul grande sagrato della cattedrale, ha salutato con gioia il suo 91° pastore. Al termine della liturgia, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha rivolto al neo vescovo, a nome di tutti i rappresentanti delle Istituzioni civili presenti, l’augurio di «entrare nell’anima e nel cuore di questa città ed aiutarci a mantenere vivi i nostri valori più importanti, soprattutto in una fase così difficile come l’attuale».
A presiedere la solenne concelebrazione è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, presiedente della Conferenza episcopale umbra, e concelebranti l’arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ed il vescovo amministratore apostolico di Terni Ernesto Vecchi. Hanno preso parte al solenne rito quattordici vescovi e diversi religiosi delle famiglie francescane provenienti, oltre che dall’Umbria, dalla Puglia (regione di origine di padre Piemontese), dal Lazio, dalla Toscana e dal Veneto. Tra gli arcivescovi presenti quelli di Bari Francesco Cacucci, presidente della Conferenza episcopale pugliese, il vescovo di Assisi Domenico Sorrentino e quello di Spoleto Renato Boccardo.
Presente anche padre Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali, i ministri provinciali dell’Umbria, Puglia e Toscana e il custode del Sacro Convento di Assisi padre Mauro Gambetti.
Il cardinale Bassetti, nell’omelia si è rivolto con queste parole al neo vescovo Piemontese: «È questa un’occasione propizia per ricordare a tutti, come ha fatto di recente Papa Francesco, che “episcopato è il nome di un servizio, non di un onore, poiché al vescovo compete più il servire che il dominare”. Non si può guidare se non si ascolta la memoria del popolo e la sua capacità di discernere i segni dei tempi e di trasmettere la buona novella. Ecco perché il Papa ci chiede di essere pastori con l’odore delle pecore, pastori che confidano nel “fiuto” del popolo, pastori che a volte precedono, a volte accompagnano e a volte, anche, seguono il popolo. Non un semplice invito all’umiltà, ma un’indicazione importante su come vivere il ministero»
«Vengo a voi senza pretese, né ricette preconfezionate, né soluzioni a portata di mano – ha detto padre Giuseppe Piemontese nel corso del saluto alla fine della celebrazione – porremo sull’onda del bene seminato in questa Chiesa, nel passato, da sacerdoti, religiosi e laici, guidati dagli ultimi vescovi, Al vescovo Paglia e al vescovo Vecchi va la nostra particolare gratitudine perché il loro servizio e magistero è stato ricco e particolarmente impegnativo e continua ad essere vivo nella vita cristiana di tantissimi di noi e della diocesi intera, come premessa feconda per traguardi futuri».
«Negli ultimi tempi – ha aggiunto – si sono dette troppe parole, non sempre di speranza e miranti ad una riflessione serena, chiarificatrice e rispettosa delle persone. Tale questione un po’ mi preoccupa, Non so se saprò individuare e suggerire le giuste prospettive. Ho però la consapevolezza che tutti siamo chiamati dalla Provvidenza ad essere protagonisti, “lievito e sale”, in questo momento storico e in questo luogo particolare, avvolti da una coltre di criticità molteplici e sofferenze».
IL SALUTO DI PADRE GIUSEPPE PIEMONTESE –
L’OMELIA DEL CARDINALE BASSETTI
Fotogallery
L’IMPOSIZIONE DELLE MANI DURANTE L’ORDINAZIONE – IL VIDEO
INGRESSO DEL VESCOVO AD AMELIA
IL VIDEO INTEGRALE DELLA CELEBRAZIONE
INTERVISTA A PADRE MARCO TASCA, MINISTRO GENERALE DEI FRATI MINORI CONVENTUALI
L’INTERVISTA AL SETTIMANALE DELLE DIOCESI UMBRE