Corpus Domini 2019 – celebrazione nella chiesa di San Francesco

Cari fratelli e sorelle,
è l’appuntamento annuale che ci vede radunati in questa chiesa per celebrare solennemente l’Eucaristia in occasione della festa del corpo e sangue del Signore, una festa di lunga data che ha avuto proprio origine qui nella nostra Umbria, almeno da qui è partito decreto del Papa che ha esteso a tutta la chiesa la celebrazione di questa festa. Per ringraziare pubblicamente il Signore per il dono della Santissima eucaristia, per stimolare nei fedeli la fede nella presenza reale del Signore. Noi questa sera rinnoviamo questa tradizione con grande gioia, con grande solennità una manifestazione di fede, di speranza davanti alla nostra città. Dopo la celebrazione del mistero di Gesù nell’arco dell’anno liturgico, nella festa dell’ascensione, Gesù prima di salire al cielo invia i suoi apostoli e discepoli alla missione: “andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”. E’la festa di oggi del Corpus Domini, a conclusione del ciclo pasquale, riassume tutta l’esperienza che abbiamo vissuto con Gesù, durante l’anno. Eccoci qui comunità dei discepoli radunati nel suo nome, ascoltiamo le sue parole, avvertiamo la sua presenza che si avvera nella parola e nell’eucaristia secondo la promessa, e approfondiamo le istruzioni di Gesù per vivere nella testimonianza secondo i suoi insegnamenti. Il nostro percorso dietro a Gesù, alla sua scuola in una storia di amicizia profonda, ricordiamo le parole di Gesù “voi siete i miei amici, perché tutto ciò che ho udito dal padre l’ho fatto conoscere a voi” fino a condividere con noi la sua stessa vita “prendete e mangiate questo è il mio corpo che è per voi, prendete e bevete questo è il mio sangue dell’Alleanza versato per molti in remissione dei peccati”. La parola proclamata ci aiuta ad approfondire questi insegnamenti del Signore, queste sue consegne con tre comandi: innanzitutto “Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue prendete e mangiate” ci ricorda San Paolo nella seconda lettura. Gesù ci invita ad accoglierlo non solo spiritualmente, ma a toccarlo, amarlo, mangialo entrando così nella amicizia-alleanza con Dio trasformati noi stessi in altri Cristo. Gesù nostro compagno di viaggio come i discepoli di Emmaus. Secondo secondo comando del Signore: “Fate questo in memoria di me” sempre ci viene ricordato dalla seconda lettura. Gesù ci chiede non solo di ripetere il suo gesto, cioè di partecipare all’eucaristia, ma diventare a nostra volta pane, dono per gli altri a servizio di tutti, ripetendo il gesto fatto nell’ultima Cena lavando i piedi ai suoi apostoli e anticipando il dono della sua vita per tutti gli uomini. E infine la parola del Vangelo che abbiamo ascoltato “voi stessi date loro da mangiare”. Gli apostoli propongono una soluzione pratica ma di assoluto distacco verso le migliaia di persone presenti con Gesù: “Maestro congedata la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni per alloggiare e trovare il cibo”. Qui siamo in una zona deserta, propongono una soluzione che non tiene conto dell’ora, il giorno cominciava a declinare, del gran numero di persone, c’erano infatti circa cinquemila uomini, e della reale difficoltà a trovare pane per tutti. Gesù coglie questa occasione, innanzitutto, per mostrare ancora una volta la sua misericordia sfamando quella gente, ma anche per suggerire la vera soluzione che può risolvere il problema della convivenza tra gli uomini, della fame, della giustizia nel mondo: condividere i cinque pani e due pesci con il rendimento di grazie e la benedizione di Gesù. Condividere quello che sia ha, spezzare il pane, questo ci chiede Gesù e ci garantisce che ne basterà per tutti: “tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati dodici ceste”.
Questa sera, fratelli e sorelle, vogliamo ancora una volta dire grazie Gesù, perché è rimasto con noi nell’eucaristia e vive, cammina accanto a noi, e continua ad annunciarci la buona notizia del Vangelo. Le folle del mondo potranno mangiare a sazietà, se riusciremo a condividere la cura del bene comune, le preoccupazioni, il pane, la parola, la cultura, la fede, l’amore, le aspirazioni, le speranze, l’Eucaristia. Condividere ciò che abbiamo, anche se poco, Gesù ci assicura che basterà per tutti.
Nel nome di Gesù si verificherà il miracolo del cibo per tutti, della giustizia, della concordia, della gioia e della pace nel mondo intero.