Al Filmfestival Popoli e Religioni incontro – dibattito su clero e matrimonio

Un dibattito intenso e vivace, quello che ha animato il pomeriggio di lunedì al festival Popoli e Religioni, dopo la proiezione del documentario in concorso “Uomini proibiti” di Angelita Fiore, dedicato al tema clero e matrimonio.

Un documentario molto duro, ma che pure ha trovato l’accoglienza favorevole di tutti i rappresentanti delle istituzioni religiose presenti all’incontro, i due preti cattolici intervenuti: don Enzo Greco e don Marek Sygut, che hanno preso parte al dibattito insieme al pastore valdese Pawel Gajewski, il prete ortodosso Vasile Andreca e il rappresentante della comunità Bahai Duccio Penna.

Le tre storie raccontate dalla regista, mettono in luce come il percorso di abbandono della vita religiosa sia tortuoso; è presente una profonda solitudine e in molti casi c’è un completo isolamento da parte di coloro che prima erano i fratelli. Soprattutto per coloro che avevano scelto la vita monastica c’è un voto di castità da rispettare. Diverso è per i sacerdoti che invece hanno abbracciato il celibato.

Se per i cattolici il celibato è norma, per i valdesi ci sono i pastori e si sposano. “La famiglia del pastore diventa esempio da seguire e ogni suo membro si attiva per essere punto di riferimento all’interno della comunità dove il pastore sta svolgendo la sua missione” dice Pawel Gajewski.

La posizione degli ortodossi raccontata da padre Andreca: “Una volta finito il percorso di studi in teologia di aprono due possibilità, o la vita monastica o fare il prete presso una chiesa. Se decidi di consacrarti alla vita monastica puoi anche rimanere celibe ma se intraprendi la strada del sacerdozio condizione vincolante è il matrimonio. Il vescovo per nominarti deve conoscere la sposa, poi ti affiderà la chiesa”.