Parrocchia San Giuseppe Lavoratore – celebrazione del 1 maggio con il vescovo

Venerdì 1 maggio, festa di San Giuseppe lavoratore, alle ore 10 il vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica, senza la presenza del popolo, nella parrocchia di Cospea.
“Noi siamo chiamati a una riflessione – ha detto il vescovo – che, partendo dal lavoro, dalle problematiche legate a questa attività umana, vada a scoprire, a trovare nella parola di Dio quegli elementi che ci aiutano a santificare questa attività umana, per cogliere dalle nostre attività quotidiane serenità, gioia e soddisfazione. Il lavoro fin dalle prime pagine della parola di Dio è uno strumento, che porta l’uomo a realizzarsi dal punto di vista umano dal punto di vista spirituale. Oggi con gli strumenti che la scienza ci ha dato, si allevia la fatica e si producono frutti anche maggiori. Tutto questo va onore dell’uomo, ma anche la sua responsabilità, cioè a trovare il modo per far sì che il lavoro diventi non soltanto espressione del genio dell’operosità umana, ma anche motivo di elevazione di santificazione, motivo di condivisione e di benefici con l’umanità intera. Non per tutti il lavoro viene vissuto come con dignità, oggi ci sono ancora tantissime persone che sono sfruttate, che vivono il lavoro come schiavitù, penso soprattutto a tantissimi immigrati che senza contratto senza attenzione alla persona lavorano moltissime ore al giorno, per pochissimi euro. Ecco io credo che questa situazione debba farci vergognare. Non solo chi sfrutta queste persone, ma un po’ tutti, perché poi tutti beneficiamo dei risultati di questo lavoro mal pagato. Ma in questo tempo di coronavirus c’è ancora una difficoltà più grande, perché molti stanno perdendo o hanno perso il lavoro e si troveranno in grande disagio, a motivo della chiusura che si sta prolungando e che non sappiamo quando potrà terminare. La prospettiva può essere la precarietà, la disoccupazione e la difficoltà a portare avanti in maniera dignitosa la propria vita e la propria famiglia. È chiaro che tutti noi abbiamo bisogno di modificare i nostri stili di vita in modo da ridurre anche le esigenze che sono aumentate a dismisura, per cui non ci basta mai quello che guadagniamo. Questa è una riflessione che possiamo fare tutti in questo momento. E tornare a una vita più semplice con meno pretese. Poi dobbiamo fare in modo che tutti possano avere il lavoro. E questo è l’impegno che viene affidato all’autorità, ma anche alla generosità e alla solidarietà di tutti quanti, perché chi si troverà in difficoltà possa essere aiutato e sostenuto in attesa che ci sia una ripresa per cui tutti possano guadagnare con dignità il proprio salario. L’augurio è che tutti possano sperimentare la provvidenza del Signore, possano godere, o tornare a godere della preziosità del lavoro dignitoso, e possano condurre la loro vita in serenità e nel benessere materiale e spirituale”.

La Celebrazione sarà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Terni Narni Amelia e sul sito della parrocchia: https://www.sangiuseppelavoratoreterni.org/