Parrocchia San Liberato di Narni – visita pastorale del vescovo

Con l’incontro con i ragazzi del catechismo, catechisti e genitori, nel tendone che ospita il centro civico del borgo, ha avuto inizio la visita pastorale alla parrocchia di San Liberato di Narni. I ragazzi hanno accolto il vescovo con dei canti, disegni e pensieri da loro realizzati. Una piccola comunità di 800 abitanti, legata alle tradizioni religiose, guidata dal parroco don Giorgio Garofoli, che ha brevemente presentato nelle sue varie realtà.
Nella celebrazione che è seguita all’accoglienza il vescovo ha ricordato sia importante sentirsi e vivere in una comunità: “dovete aiutarvi e sostenervi a conoscere il Signore, amandolo e amandovi vicendevolmente, per aiutare a vivere con pienezza la vostra esistenza secondo quando Gesù ci chiede, con la speranza nel cuore. Il Signore è in mezzo a noi, ci vuole bene e ci invita a volerci bene gli uni gli altri. Questa è una comunità normale, dove alcuni sono molto zelanti, altri un po’ più pigri. Chi ha la fortuna di aver incontrato Gesù deve sentirsi maggiormente responsabile non solo della propria esistenza, alla quale dare un senso, ma anche di quella dei vicini: i bambini e i giovani nei confronti dei loro amici e gli adulti nei confronti dei compaesani. Con il nuovo parroco è iniziata per voi una storia nuova e ognuno ha il compito e la responsabilità di fare bene la propria parte al servizio del regno di Dio. Non lasciamoci trascinare lontano dal clima di secolarismo, di superficialità che oggi impera, poniamo al centro la parola di Dio, fate in modo di ritrovarvi attorno alla parola di Dio, la domenica e anche qualche altro giorno della settimana. La domenica non lasciate che il vostro posto resti vuoto mentre celebriamo l’Eucaristia. Questa visita pastorale sia per voi uno stimolo a superare le difficoltà, a guardare avanti con ottimismo e con speranza. Ci sono tante cose da fare con entusiasmo e con zelo. Non lasciamoci vincere dalla pigrizia e non facciamoci imbrogliare da quelli che ci propongono tante cose e che alla fine ci fanno mancare l’essenziale che è l’essenziale la parola di Dio e l’Eucaristia”.