Parrocchia Santa Maria del Carmelo – celebrazione a conclusione della visita pastorale

Con una bella, gioiosa e partecipata celebrazione eucaristica nella chiesa di Santa Maria del Carmelo, domenica 24 marzo terza di Quaresima, si è conclusa la visita pastorale del vescovo, nella celebrazione in cui è stato conferito anche il ministero del lettorato a Graziano Gubbiotti.
Una vera festa della comunità, che il vescovo ha ringraziato per l’accoglienza e per i bei momenti trascorsi insieme. In particolare il ringraziamento è andato al parroco don Enzo Greco, a don Samuel, agli accoliti, catechisti e collaboratori.
Una parrocchia con molti abitanti e una consistente presenza di immigrati e della comunità peruviana, ma che non vede una scarsa frequenza alla vita parrocchiale.
“Ho apprezzato la vita di questa comunità per l’affiatamento e l’unione dei collaboratori e dei gruppi pastorali – ha detto il vescovo – che si impegnano e si rendono protagonisti per il coordinamento dei programmi pastorali della parrocchia. La comunità è organizzata in commissioni ben strutturate per la catechesi, liturgia e carità, con i ministri straordinari della comunione, coro, pastorale familiare, teatro e altro, ma occorre allargare la partecipazione dei cristiani impegnati a livello pastorale e la componente ministeriale e soprattutto rinnovarla. Punti cardine interessanti di questa comunità sono la catechesi sulla parola di Dio, la liturgia curata, celebrata e soprattutto la celebrazione domenicale. Non vi sono associazioni o movimenti e cristiani, vi sono alcuni giovani ma non una pastorale giovanile strutturata, occorre come già ho detto prima ai genitori dei bambini, una riflessione seria su questo”.
“Occorre vivere l’oggi con i cambiamenti sociali e dei cristiani, la presenza di molti immigrati, l’invecchiamento, la povertà, la scristianizzazione e indifferenza religiosa necessitano un rinnovamento della presenza di operatori pastorali, inserendone anche di più giovani”.
Ed infine alcuni suggerimenti per migliorare l’impegno che vede coinvolti tutti “nel dare nuovo slancio a una comunità che non deve scoraggiarsi perchè ha tante potenzialità da sviluppare a cominciare dal proporre i Grest per i ragazzi, di istituire l’oratorio perchè diventi centro di aggregazione in un quartiere multietnico per divenire luogo di incontro come un laboratorio di dialogo e di promozione delle culture e della pace. Invitare e sollecitare con appropriate iniziative tante persone che sono un po’ lontane. Continuare inoltre a unire esperienze e spiritualità che vengono da fuori per dare vita alle nostre esperienze a volte un po’ appassite e invecchiate, grazie anche alla comunità peruviana che ho seguito fin dal suo sorgere e dal suo appoggiarsi a questa comunità”.