Processione del Cristo morto e della Madonna addolorata a Terni

Un migliaio di persone, molte famiglie, giovani, gruppi parrocchiali e di stranieri, hanno partecipato venerdì sera alla processione del Cristo morto presieduta dal vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi. La processione aux flambeaux con la statua del Cristo morto e della Madonna addolorata, partita dalla chiesa di San Francesco, si è snodata lungo le vie centrali della città passando per piazza della Repubblica dove c’è stata la sosta con la lettura del vangelo e la meditazione, per proseguire poi fino alla Cattedrale.
Una riflessione sulla passione di Cristo unita alla passione degli uomini che operano per il bene comune nella città e nel mondo; passione che è data dalla sofferenza e la solitudine di tanti uomini e donne, dalle tante ingiustizie che accomunano in una triste solidarietà globalizzata. Un pensiero particolare è stato rivolto a tutte quelle persone che in varie parti del mondo sono stati uccisi per la propria fede in Cristo, perchè l’odio sia sradicato e si torni al rispetto dell’uomo di qualunque razza, di qualunque religione e colore della pelle, per accogliere da Gesù la forza per dargli testimonianza.
La processione è poi proseguita per raggiungere la Cattedrale di Terni dove è stato letto il brano evangelico della sepoltura di Gesù. «Accanto alla croce c’è Maria la mamma di Gesù e madre nostra – ha detto il vescovo – e ci siamo anche noi, con lo sguardo pieno di fiducia verso il Signore. Guardiamo a Maria per imparare ad amare Gesù e ad amarci tra di noi. Vogliamo volgere lo sguardo a Maria addolorata colei che nel silenzio, nella contemplazione e nell’adorazione ha atteso la resurrezione di Gesù».

 

 

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