Giovedì 31 dicembre alle ore 17.30 nella Cattedrale di Terni il vescovo Giuseppe Piemontese presiederà la solenne celebrazione di ringraziamento di fine anno con il canto dell’antico inno del “Te Deum”. Alla celebrazione prenderanno parte le istituzioni cittadine e le autorità civili e militari.
“La conclusione dell’anno 2020 suscita in ciascuno di noi e nell’intera collettività sentimenti di tristezza e di rammarico per i disagi e gli sconquassi provocati dalla pandemia del Covid-19 – sottolinea il vescovo – Ciò nonostante intendiamo ringraziare il Signore per il tempo che passa e per la Sua vicinanza a quanti vivono la sofferenza e i disagi della pandemia. Vogliamo inoltre invocare la misericordia del Signore sull’umanità e sulla nostra città e diocesi perché l’anno che si apre possa essere foriero di serenità, salute e benessere spirituale e materiale. Sarei oltremodo lieto di poter pregare il TE DEUM di ringraziamento, come tradizione, insieme alle autorità civili e militari della città e alla comunità ecclesiale. Sarà un’occasione per scambiarci gli auguri di persona, benché a distanza”.
La celebrazione sarà trasmessa in diretta sul canale Youtube della Diocesi e sulla pagina Facebook della Diocesi di Terni Narni Amelia.
Venerdì 1 gennaio 2021 alle ore 17.30 nella Cattedrale di Terni, nella solennità di Maria santissima madre di Dio, si terrà la celebrazione eucaristica con il canto finale del Veni Creator e il rinnovo dell’affidamento della città al Sacro Cuore di Gesù.
Papa Francesco nel messaggio per la 54^ Giornata mondiale per la Pace del 1 gennaio 2021 scrive: “La cura mediante la solidarietà. La solidarietà esprime concretamente l’amore per l’altro, non come un sentimento vago, ma come «determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti. La solidarietà ci aiuta a vedere l’altro – sia come persona sia, in senso lato, come popolo o nazione – non come un dato statistico, o un mezzo da sfruttare e poi scartare quando non più utile, ma come nostro prossimo, compagno di strada, chiamato a partecipare, alla pari di noi, al banchetto della vita a cui tutti sono ugualmente invitati da Dio”.
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