Pasqua 2025 – celebrazione della Pasqua di Risurrezione nella concattedrale di Narni. Le foto e il video

Celebrata la Pasqua di Risurrezione, il 20 aprile, nella Cattedrale di Narni dal vescovo Francesco Antonio Soddu, concelebrata dal parroco don Sergio Rossini e animata dalla corale del Duomo.
All’inizio della celebrazione con il rito dell’aspersione con l’acqua lustrale, benedetta nella veglia pasquale è stata fatta memoria del Battesimo, per mezzo del quale siamo stati immersi nella morte redentrice del Signore per risorgere con lui alla vita nuova.
«In questo giorno di Pasqua – ha detto il vescovo – accogliamo la testimonianza dell’apostolo Pietro che intende entrare in uno spazio molto più profondo della semplice conoscenza, questo spazio è l’ambito stesso dell’amore di Dio per l’umanità che si è fatto vero nel mistero pasquale di Gesù e che continua ad essere offerto, direi meglio regalato, ad ogni persona di ogni tempo. Ssiamo chiamati a vivere questo primo giorno della settimana, nella piena consapevolezza che è anche il primo e il fondamento di una vita nuova, quella battesimale: la nostra vita in Cristo. Siamo chiamati a percorrere questo tratto di strada insieme a Maria di Magdala; un tratto di strada che però dilata e prolunga, fino agli insondabili orizzonti della salvezza».
«La domenica giorno senza tramonto – ha aggiunto il presule -, che non può essere bruciato quanto piuttosto vissuto all’insegna della rigenerazione e non dello svilimento o peggio ancora dello sballo. Questo è il giorno nuovo, il giorno della nostra rigenerazione, della nuova creazione. Aspettiamo cose nuove? Sogniamo una storia positiva? Insieme alle attese macroscopiche legate alle sorti dell’intera umanità, della politica, della guerra e della pace, dell’economia, non perdiamo l’opportunità di accogliere questo dono che già ci è stato dato nel Battesimo e di partire sempre nella ricerca del Signore che si fa presente nella nostra esistenza rinnovata perché possiamo essere con la nostra condotta lievito di vita nuova. Cerchiamo perciò di vivere sempre la Domenica col profumo della vita nuova, col profumo della Pasqua, col profumo del sepolcro dei nostri peccati ormai bruciati dall’amore, perché messi nelle mani di colui che con la sua morte e risurrezione ci ha strappati dal potere della morte; col profumo della vita che soltanto Gesù può infondere».
L’OMELIA DEL VESCOVO

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