Funerale di mons. Antonio Maniero – “La testimonianza di vita di don Antonio è l’eredità più significativa affinché possiamo vivere la beatitudine della speranza che ci accompagna, oggi e fino all’ingresso nell’eternità”

Moltissime persone hanno partecipato il 7 giugno alla messa esequiale nella Cattedrale di Terni di mons. Antonio Maniero. Una folla commossa, raccolta in preghiera ha salutato il sacerdote, l’amico, il confratello che sempre è stato presente nella vita pastorale diocesana. Tanti ex parrocchiani, rappresentanti dei movimenti e associazioni, degli Scout di cui don Antonio è stato il primo assistente diocesano e regionale negli anni Settanta, hanno partecipato al rito funebre presieduto dal vescovo Francesco Soddu e concelebrato da mons. Salvatore Ferdinandi vicario generale della diocesi e da don Alessandro Rossini parroco della Cattedrale.
“Ho conosciuto don Antonio quando già era infermo – ha detto il vescovo Soddu nell’omelia – e subito ho avuto modo di apprezzare la sua affabilità, ma soprattutto la sua spiritualità che oltretutto nutriva in modo diligente con la cosiddetta pratica dei doveri dell’ufficio sacerdotale alla quale non intendeva in nessun modo venir meno. La beatitudine, ossia la gioia piena con la quale don Antonio ha seguito il Signore fin dalla fanciullezza, lo ha accompagnato per tutta la sua vita di povero in spirito, mite, misericordioso, puro di cuore. Ha amato profondamente la diocesi e la comunità cristiana per la quale ha profuso tutte le sue energie umane e spirituali, con grande attenzione per le problematiche del mondo di oggi e ai bisogni delle persone. Beato dunque e riposa dalle fatiche perché le opere da lui compiute sono degne del Vangelo e quindi seguono e accompagnano questo momento introducendolo nella beatitudine eterna di Dio”.
Ed infine un ricordo di don Antonio legato al due episodi di feste parrocchiali: “l’istituzione della festa delle rose, occasione di aggregazione e coinvolgimento dei componenti la comunità parrocchiale. Festa delle rose che proprio in questi giorni è in corso sempre nella medesima parrocchia da cui ebbe origine. A questo si deve aggiungere l’estro, l’intuito, la fantasia nell’inculturazione di tutto ciò che potesse essere utile sia per la pastorale in senso stretto sia per quella creatività che, se ben applicata e orientata, facilita non poco la cordialità facendola diventare comunione autentica, anima della pastorale. In questo versante non possiamo non ricordare con simpatia l’importazione e conseguente adattamento di una delle pietanze che oggi caratterizzano la nostra zona: gli gnocchi alla collescipolana che, da persona venuta da fuori Regione, ho potuto subito apprezzare molto ed anche rimanere oltremodo ammirato nell’apprendere che questo era stato ad opera di un sacerdote: don Antonio Maniero”.
Al termine della celebrazione il ricordo e ringraziamento da parte della nipote Luana a tutta la comunità diocesana per averlo sempre fatto sentire il una grande famiglia.
La salma di don Antonio sarà tumulata nella tomba del suo paese d’origine in Veneto. (La biografia di mons. Maniero)

 

L’OMELIA DEL VESCOVO SODDU

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IL MESSAGGIO DEL VESCOVO EMERITO MONS. GIUSEPPE PIEMONTESE
Caro vescovo Francesco Antonio, mi unisco a te, ai familiari e a tutta la comunità diocesana nel cordoglio (pianto) per la morte di don Antonio Maniero. Ogni tanto ci sentivamo per telefono per un saluto fraterno, ma nelle ultime chiamate la voce era sempre più flebile e le parole stentate. Non ho conosciuto il don Antonio maturo e in buona salute, dall’altezza poderosa, vicario generale della Diocesi. Fin dal mio ingresso a Terni mi sono relazionato con un uomo provato, ma non rassegnato, sempre desideroso di partecipare, e da protagonista, alla vita della Chiesa. Il progressivo aggravarsi delle patologie ne limitavano lo sguardo e i guizzi mentali, mai si mostrava rinunciatario, ma sempre abbandonato al Signore. Non ho udito dalla sua bocca alcuna parola di ribellione, sempre parole di sottomissione alla volontà di Dio, di gratitudine al Signore e ai fratelli per le attenzioni mostrategli, piccole o grandi che fossero, di serena fiducia in tutti. Con don Antonio viene trapiantato definitivamente nei Cieli, uno degli ultimi polloni di quel nutrito gruppo di seminaristi e sacerdoti, che generosamente da Padova, si trasferirono nella nostra Diocesi con lodevoli e meritevoli frutti di apostolato. Potremmo definirli delle querce, alla cui ombra molti hanno trovato riparo; o forse, direi meglio, delle magnolie, alberi di magnolie, con fiori profumati, così comuni nel Padovano, e che dicono i libri di botanica, vivono più di 80 anni in ambienti dal clima mite. Don Antonio merita la nostra gratitudine e la nostra preghiera per quel che è stato, per quel che ha fatto per la Chiesa nel tempo della salute e della malattia, per l’apostolato indefesso, e per la testimonianza di pazienza, di mitezza e di generosità.
Caro vescovo Francesco, ricevi la mie condoglianze che ti prego di estendere ai familiari di don Antonio, che ho avuto modo di conoscere e incontrare. Sarò presente spiritualmente e con la preghiera alle esequie, in comunione con il clero, i religiosi/e e i fedeli tutti della nostra diocesi. “Le anime dei giusti sono nella mani di Dio”. Pace e Bene per vivi e defunti!

IL MESSAGGIO DELLA SEZIONE UMBRA DELL’ORDINE EQUESTRE DEL SANTO SEPOLCRO DI GERUSALEMME
La nostra Sezione OESSG. Umbria – esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Mons. Antonio MANIERO già Vicario Generale e Canonico della Cattedrale di TERNI, Confratello e Cavaliere dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme; deceduto in Terni in data 05/06/2025.
Ne ricordiamo con gratitudine la fede, il servizio e l’esempio luminoso di dedizione alla Chiesa.
Ci uniamo nella preghiera, affidandolo alla misericordia del Signore Risorto.
Il Preside Gr. Uff. Fernando SANZO’.