Amelia – celebrazione della solennità di Maria Santissima Madre di Dio e canto del Veni Creator

“Siamo invitati ad ascoltare con i pastori, in mezzo al frastuono delle tante voci e rumori che caratterizzano il nostro tempo, la voce degli angeli che annunciano anche noi la nascita della Vita vera, che illumina, riscalda, accoglie, abbraccia ed ama ogni vita”. Così il vescovo Francesco Soddu ha invitato i fedeli a pregare per la pace, nella celebrazione della solennità di Maria Santissima madre di Dio del 1 gennaio 2025 nella Concattedrale di Amelia, in cui viene celebrata la 58^ giornata mondiale della pace. Esposta sull’altare un’antica icona di Maria con il Bambino del XV secolo, recentemente restaurata.
“In questa giornata per la pace – ha detto il vescovo – Papa Francesco, contestualizzandola entro il Giubileo, intitola il suo messaggio: “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace” e facendo una sintesi delle diverse ingiustizie e sacche di violenza a danno di tutti, dei più poveri e della natura, ribadisce che: “Ciascuno di noi deve sentirsi in qualche modo responsabile della devastazione a cui è sottoposta la nostra casa comune…all’inizio del nuovo anno vogliamo metterci in ascolto di questo grido dell’umanità per sentirci chiamati, tutti, insieme e personalmente, a rompere le catene dell’ingiustizia per proclamare la giustizia di Dio. Non potrà bastare qualche episodico atto di filantropia. Occorrono, invece, cambiamenti culturali e strutturali, perché avvenga anche un cambiamento duraturo”.
“Per tutto questo e per tanto altro siamo chiamati a chiedere perdono a Dio e tra di noi: “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. Tutto sia sempre lode a Dio e conseguenza di pace. Il nuovo anno che oggi si apre sia per noi benedizione e, per mezzo nostro, strumento di benedizione nelle famiglie, nelle aule scolastiche, nei luoghi di lavoro, negli spazi di incontro e di svago, in tutto ciò che compone la vita pubblica e sociale. Tutto questo si traduca in luogo di benedizione concreta per coloro che hanno maggiore necessità di toccare la misericordia di Dio attraverso la nostra vicinanza: i poveri, gli ammalati, le persone sole, coloro di cui nessuno si accorge e nessuno cura. Il nostro impegno di figli adottivi di Dio faccia sentire, attraverso l’intercessione di Maria Santissima, l’abbraccio stesso di Dio che avvicina tutti e nessuno respinge”.

Elisabetta Lomoro

L’OMELIA DEL VESCOVO