Chiesa San Valentino – celebrazione del patrono della Polizia Penitenizaria san Basilide

Celebrata nella basilica di San Valentino a Terni il 30 giugno la festa di San Basilide martire, protettore del Corpo di Polizia penitenziaria. Alla celebrazione regionale dell’Umbria-Toscana, presieduta da padre Johnson parroco di San Valentino e conclebrata dal cappellano del carecere di Terni padre Massimo Lelli, dal cappellano del carcere di Siena don Carmelo Lo Cicero e da don Giuseppe Zen sono intervenuti il Provveditore Regionale Pierpaolo D’andria, il prefetto di Terni Giovanni Bruno, il Questore di Terni Bruno Failla, il Ten.Col De Martino dei Carabinieri di Terni, il comandante della Guardia di Finanza di Terni Col. Livio Petralia, il presidente del Consiglio Comunale di Terni, il Magistrato di Sorveglianza Dr. Gianfilippi, i comandanti delle case di reclusione di Orvieto, Spoleto, Perugia, Terni e i direttori delle carceri di Spoleto, Perugia, Terni.
San Basilide, soldato romano era incaricato di accompagnare i condannati nel tragitto dal tribunale al luogo del supplizio. Tra questi vi era Potamiena giovane cristiana che, mentre la plebaglia cercava di oltraggiare con grossolani insulti, venne difesa da Basilide respingendo coraggiosamente gli scalmanati e dimostrandole compassione e simpatia.
Queste accortezze commossero Potamiena, che promise di intercedere per Basilide, una volta giunta in paradiso al cospetto di Dio.
Pochi giorni dopo Basilide fu chiamato a giurare di fronte agli idoli civili, ma egli inaspettatamente rifiutò, dichiarandosi improvvisamente cristiano, con ovvio stupore dei suoi commilitoni, e fu così condotto davanti a un giudice per confermare la propria fede cristiana.
In conseguenza di ciò fu gettato in prigione e condannato a morte. Basilide fu battezzato in prigione e il giorno successivo fu decapitato, all’incirca nell’anno 202 d.C.
L’esempio del Santo Patrono per gli agenti è proteso a valorizzare l’azione del ‘carceriere’ quale opera di accompagnamento, di conforto e di diffusione della speranza pur mantenendo la dovuta fermezza, sia nei confronti dei detenuti che della garanzia dei loro diritti.