La Comunità di Sant’Egidio di Terni da oltre 15 anni ha un rapporto di amicizia, di aiuto reciproco con gli anziani dell’Istituto di Collerolleta, fin da quando si chiamava Tiffany. Abbiamo trascorso 16 Natali insieme dal 2004; abbiamo fatto gite; abbiamo trascorso periodi di vacanza insieme, insomma siamo diventati inseparabili. Poi dal febbraio di questo anno il virus ci ha separati, non siamo potuti più andarli a trovare, ma non ci siamo lasciati. Mai. Abbiamo sempre avuto loro notizie, dalla caposala Loretta, dalle straordinarie animatrici, da una amica speciale, Mara, che tutti i giorni mi manda un messaggio di buon giorno e di serena notte.
Ma non bastava, quando abbiamo compreso che la separazione fisica sarebbe ancora durata ci siamo inventati un servizio “postale”, usando ormai una frase molto conosciuta abbiamo iniziato un servizio particolare. Posta dedicata a loro.
Ora non voglio aggiungere altro alle mie parole, ma voglio donarvi le loro parole, senza alcun commento.
Agli amici della Comunità di Sant’Egidio: “L’idea di scriverci è stata veramente straordinaria! E’ stato a dir poco emozionante leggere le vostre parole di affetto, alle quali quasi tutti gli ospiti, anche alcuni nuovi arrivati, hanno risposto felicemente, immaginando di essere di nuovo con voi, si è così creato un nuovo divertente laboratorio cognitivo: “C’è posta per te!”.
Ecco qui di seguito le risposte degli ospiti:
A.T: “Cari amici sento molto la vostra mancanza..di quei sabato pomeriggio delle vostre parole e del conforto che ci davate. Gli acciacchi ci sono, ho quasi 98 anni, mio marito F. continua a lamentarsi, ma ci vogliamo sempre un bene immenso! Questo tremendo virus ci ha allontanato, ma speriamo che passi presto! Vi saluto con affetto.
M.M: “Cosa dirvi che non mi ricordo di voi? Che non vi conosco? Che non vi penso? Sarebbe una bugia, perché mi mancate tanto, mi mancano le persone che hanno sempre dato un consiglio. Eravate sempre presenti, ci rallegravate e avevate sempre una parola dolce per noi. Spero con tutto il cuore di ritornare presto a vederci, a scherzare, a rallegrarci come facevamo prima. Vi abbraccio tutti quanti.
A queste parole, ci raccontano le animatrici è partito un lunghissimo applauso dagli ospiti del piano terra.
G.C.: “Cari amici, siete persone gradite, ero felice quando venivate a trovarci e mi faceva piacere venire a messa, perché questo ci rendeva “attivi”. Io e mio figlio stiamo bene.
R. : “Cari amici R. vi ricorda volentieri e avevo tanto piacere di andare alla messa con voi la domenica. Faccio sempre le passeggiate fuori dal cortile, come dite voi, proprio così per tenermi in forma… Siete tutti tanto bravi, mi siete tanto mancati in questo periodo critico e spero vivamente di rivedervi quanto prima! Vi aspetto.
C e G : “Cari amici, siamo due nuovi arrivati! Ascoltando le opinioni degli altri ospiti su di voi c’è venuta voglia di conoscervi, speriamo che avvenga presto!.
G.C : “Cari amici sto bene, grazie per il complimento della pelle di pesca… vi voglio bene, non vedo l’ora di riabbracciarvi!”.
E.Q. “Mi ricordo tantissimo di voi, in particolare vi dico che ho ancora indosso una bellissima copertina regalata da voi a tombola. Mi auguro di potervi rivedere ancora passare delle belle giornate”.
E. C. “cari amici mi ha molto commosso la vostra lettera. Il fatto che ricordiate alcune persone nelle loro caratteristiche così minuziosamente e penso che sia per voi un grande dolore. Sapete già da ora che alcuni sono volati in cielo e non rivederli più quando tornerete, nonostante questo ci regalerete, spero, quanto prima, i vostri bei sorrisi.
Vi saluta con affetto tutto il gruppo animazione di RP Collerolletta: Luisa, Cinzia, Anna, Loretta, Annalisa e Monica”.
Forse questa non è la notizia del giorno, ma è il messaggio più bello che in questi giorni complicati la nostra Comunità di Sant’Egidio di Terni può mandare alla nostra città: un messaggio di speranza. E quando parlate di questi persone non dite solo alcune verità come “il Covid fa morire i vecchi con tre patologie”, quando parlate di loro non dite “non sono indispensabili al ciclo produttivo”.
Quando parlate di loro ricordate le parole che vi ho mostrato, parlate di persone, di malati, non di vecchi e basta, parlate di “produzione di amore”, non di “non indispensabili allo sforzo produttivo del paese”.
Ho un timore non è che in questa nostra società così confusa si sta mettendo le basi per iniziare a promuovere quella “cultura dello scarto” che tanto preoccupa Papa Francesco? E’ stato lui il primo ad usare queste parole. Noi vogliamo costruire una cultura dell’uomo, vogliamo ancora rendere ragione della speranza che anima ogni vita dall’inizio alla fine.
Dr.ssa Maria Grazia Proietti – Geriatra –
Comunità Sant ‘Egidio Terni