Venerdì 6 ottobre, alle ore 10, presso la Sala del Consiglio del Comune di Terni, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione della “Culla per la vita”, allestita in Via Malnati, 10 a Terni, alla presenza dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Terni, Viviana Altamura, il vescovo di Terni, Narni, Amelia, mons. Francesco Antonio Soddu. In veste di “madrina” della inaugurazione presente anche Claudia Koll.
Grazie alla partecipazione della Azienda Ospedaliera “S. Maria” di Terni, all’ATER, al Servizio 112 – 118, al contributo economico della Fondazione Carit e alle tante offerte elargite da tante Associazioni e cittadini ternani e non, il Movimento per la vita – Centro di Aiuto alla Vita di Terni è lieto di dare finalmente il via a questa opera di grande interesse cittadino.
Come già in tante città italiane, a Perugia e a Città di Castello in Umbria, la “Culla” ha dimostrato di essere un vero presidio di emergenza per il salvataggio di neonati, lasciati dalle loro madri nella disperazione e nella paura, forse anche nell’ignoranza di poter partorire il proprio figlio in ospedale senza dare le proprie generalità, cioè in anonimato. Le cronache nazionali di questi ultimi mesi hanno dato risalto proprio al ritrovamento di neonati in queste “culle” dotate di tutti i confort e dei sistemi di sicurezza per salvaguardare la loro vita e la loro salute.
Eventi questi dell’abbandono di neonati, purtroppo non più così rari ed eccezionali, possono tragicamente finire con la morte degli stessi piccoli se non soccorsi tempestivamente e adeguatamente. Quando invece, la mamma può lasciare il suo piccolo in un luogo sicuro, come quello della “culla”, senza temere di essere vista e riconosciuta, nella certezza che il neonato venga subito assistito e curato, si genera nell’opinione pubblica un naturale sentimento di commozione e di gioia per il piccolo nato, e di compassione per il gesto della madre. La vita di un bambino appena nato, nella sua estrema fragilità ed innocenza, suscita sempre emozione e muove fortemente alla solidarietà nei suoi confronti!
La salvaguardia della vita umana nascente e appena nata è strettamente e indissolubilmente connessa al benessere psico-fisico della donna-madre e della sua situazione sociale e familiare. Per questo la donna-madre merita una attenzione particolare da parte di tutti, dalle persone, dai Servizi socio-sanitari, di comunità, di aggregazioni sociali e di volontariato che operano nel territorio, così da poter “intercettare” tutte le situazioni “a rischio” o di effettivo disagio sociale, in modo da poter agire in sinergia per prevenire efficacemente scelte di “abbandono”, in favore della vita del bambino e della salute della madre.