La Peregrinatio Mariae, la visita della cosiddetta “Madonna pellegrina”, si contestualizza molto bene in quest’anno santo che stiamo vivendo e che nella nostra Diocesi ha preso inizio proprio da questa chiesa di San Pietro.
Si colloca molto bene e perciò illumina il nostro essere pellegrini di speranza.
Inoltre nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria della BV del Rosario siamo invitati a contemplare i misteri della vita del Figlio con gli occhi e la fede della Madre Celeste.
Carissimi fratelli e sorelle, riflettendo e meditando sulla Parola di Dio proclamata, noi oggi siamo un po’ come il re Acaz, di cui abbiamo sentito nella prima lettura, timorosi di chiedere un segno dal Signore… e facciamo bene ad esserlo in quanto lui il Signore ci ha già dato non solo il segno della sua presenza, ma la sua stessa presenza attraverso il dono del Figlio NSGC.
Tuttavia la presenza del simulacro della Vergine di Loreto in mezzo a noi vuole significare il fatto che il Signore comunque continua a inviare i segni del suo amore perché possiamo essere confermati nella nostra fede e quindi essere continuamente arricchiti della sua presenza.
Maria ci visita e noi l’accogliamo. Così come nella vicenda evangelica della visitazione, Maria, dalla santa casa di Loreto raggiunge la nostra città, desidera entrare nelle nostre case e raggiungere il nostro cuore per inondare di luce la nostra vita.
Raggiunge il nostro cuore ed inonda di luce la nostra vita perché lei porta con sé il Figlio di Dio e noi lo accogliamo. Carissimi fratelli e sorelle, accogliamo questa presenza e facciamo in modo che tutto ciò che portiamo nel nostro cuore sia mosso dall’incontro con Dio.
Soffermiamoci e riflettiamo:
Abbiamo il cuore gioioso? Con Maria aumenti la nostra gioia.
Abbiamo il cuore ferito? Facciamo entrare nei suoi squarci la forza risanatrice della Vergine, salute degli infermi.
Abbiamo il cuore appesantito dal peccato? Affidiamolo alla Madre della misericordia.
Abbiamo il cuore tramortito dalle tante preoccupazioni della vita? Deponiamolo nel cuore della Consolatrice degli afflitti.
Carissimi Fratelli e sorelle, abbiamo in mezzo a noi Maria; ella non è certo la risoluzione dei nostri problemi ma il punto di riferimento che ci porta a Dio e portandoci a Dio ci porta alla vita, affinché della nostra povera vita possiamo gestirne e costruirne il giusto tempo che ci è dato di vivere.
Maria loda il Signore e noi impariamo da lei.
Maria viene da noi oggi e ci consegna la sua storia, il suo incontro con il progetto di Dio presentatogli dall’Arcangelo Gabriele.
Ci ripete il saluto dell’Angelo e dice a noi, a ciascuno di noi RALLEGRATI.
Carissimi fratelli e sorelle, forse non abbiamo la disposizione adatta per poter essere rallegrati: i nostri pensieri ce lo impediscono, ma molto di più ce lo impedisce la nostra condizione di peccatori.
E se il peccato ci impedisce di godere della pace e della gioia dei figli, Maria ci rassicura donandoci il messaggio di speranza che l’incontro col Signore annienta la tristezza ed apre ad una gioia incontenibile e indescrivibile a parole.
Maria si rallegra perché è piena di grazia e desidera che la grazia di Dio sia anche in noi; perciò ella ci scuote e desta dai nostri torpori e dalle nostre stanchezze e con l’intera sua vita ci lancia nell’avventura della storia rinnovata dall’amore; dall’amore di Dio e dal nostro vicendevole amore. Solo così potremmo godere della gioia dei Figli di Dio.
Maria è dunque madre della speranza perché in lei troviamo quanto ci è stato consegnato dalla parola di Dio mediante l’apostolo Paolo: “La speranza non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato”.
Dall’esperienza del suo incontro con Dio impariamo a dare speranza alla nostra vita.
Il Vangelo dell’Annunciazione, che abbiamo proclamato, ci presenta ancora una volta, non soltanto la notizia di come sono andate le cose per lei ma ci consegna anche la bussola per il nostro orientamento di vita.
In un tempo e in un mondo disorientato, questo incontro si pone come un faro di luce rischiarante e decodificante fra i tanti illusori bagliori fuorvianti, oppure anche come un tenue ma significativo lume che orienta lo sguardo e il percorso in mezzo alle tante tenebre che ci avvolgono.
L’Annunciazione dell’Angelo a Maria compie il tempo dell’attesa ed inaugura il tempo nuovo, la pienezza del tempo, così come proclamato nella seconda lettura, e fissa e condensa ogni nostro desiderio, ogni nostra ricerca di bene sul Figlio nato da Maria affinché in lui possiamo avere la liberazione da ogni forma di schiavitù e vivere la libertà dei figli di Dio e quella fraternità universale di cui abbiamo tanto bisogno.
Questo incontro dell’Arcangelo Gabriele, con la risposta affermativa da parte della Madonna, interpella dunque ciascuno di noi oggi e sempre, affinché ogni nostra occasione di incontro con la Parola di Dio possa segnare la pienezza del nostro tempo, ossia il punto di convergenza di tutti i buoni desideri, i sogni e le attese con il progetto di Dio, il quale vuole che tutte le persone si salvino e arrivino alla conoscenza della verità (Tim 2,3-4).
Maria santissima esorta ciascuno di noi, così come lei è stata rassicurata dall’Angelo, a non temere.
E se il motivo per lei è spigato dal fatto d’aver “trovato grazia presso Dio”, non di meno, in virtù del dono di grazia in Cristo Gesù dovremmo esserlo anche noi.
Non tanto in forza di una sorta di sequenza di parole edificanti quanto piuttosto perché nel nostro essere è stato infuso lo Spirito Santo, lo Spirito dell’amore. Dio stesso.
E chi si apre a questo dono d’amore non può esser vinto dalla paura, quanto piuttosto animato e incoraggiato a mettersi a disposizione di Dio, perché, così come mirabilmente espresso dall’apostolo san Giovanni, “l’amore vince il timore”.
Carissimi fratelli e sorelle, salga dal nostro cuore rinnovato dall’amore di Dio il florilegio di quelle mirabili litanie lauretane, che raccogliendo l’amore immenso della Madre celeste per l’umanità, ne descrivono a parole tutta la nostra riconoscenza.
Grazie Madre di Dio, grazie madre di Gesù, grazie madre nostra Maria per la tua visita.
Scenda su di noi la tua materna benevolenza e benedizione affinché le nostre famiglie si rivestano delle stesse virtù della casa di Nazareth; siano esse attente ed accoglienti, cordiali e premurose; accolgano e trasmettano la bella notizia del Vangelo e le sane qualità come lievito di speranza per una società ed una civiltà degna d’essere vissuta da ogni essere umano.
Peregrinatio Mariae chiesa San Pietro Terni
