Ritiro diocesano di Quaresima 2025

Catechisti, operatori pastorali, laici impegnati nei movimenti e associazioni hanno partecipato al ritiro diocesano di Quaresima, promosso dall’Ufficio catechistico della diocesi, dall’Azione Cattolica della diocesi, dalla Caritas diocesana e San Vincenzo de’Paoli di Terni, domenica 23 marzo, presso la parrocchia di San Giuseppe Lavoratore a Terni (zona Cospea). Un’occasione per poter vivere il nostro essere chiesa durante questo anno giubilare dedicato alla speranza. “La speranza nella Prima lettera di Pietro”, è stato il tema trattato da suor Elena Bosetti, suora di Gesù Buon Pastore della Famiglia Paolina, dottoressa in teologia biblica e docente universitaria. Il ritiro si è aperto con la preghiera delle Lodi, e la prima riflessione di suor Elena sulla struttura e peculiarità della lettera di Pietro, intesa come lettera enciclica indirizzata ai cristiani del Ponto, Galazia, Cappadòcia, Asia e Bitinia, zone dell’attuale Turchia. Sono seguiti i lavori nei cinque gruppi per una riflessione condivisa e testimonianze su quanto esposto da suor Elena circa la consapevolezza del cristiano nell’essere una “speranza vivente”, sulla speranza che è dialogante, che riguarda ogni realtà, si declina con la responsabilità per questo mondo e spinge oltre, verso la vita in pienezza. “I cristiani sono chiamati ad una sfida – ha detto sul Elena – nel suscitare domande circa il senso della speranza, domanda che è provocata dalla diversità del modo di vivere dei cristiani, che non si conformano alla logica del mondo”. I lavori sono ripresi nel pomeriggio con la seconda relazione di suor Elena che ha approfondito gli aspetti della misericordia del padre, dell’essere rigenerati mediante la Parola, dell’amarsi tra fratelli e lasciarsi edificare in casa spirituale: “Essere cristiani è essere diversi dagli altri, con un di più che spesso è incompreso – ha detto suor Elena – ma che è frutto di fraternità e di comunione. Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi e questo sia fatto con dolcezza e rispetto. Essere rigenerati per una speranza viva è un dono che si esprime nella testimonianza del Vangelo vissuto, nel servizio, nel sentirsi figli di Dio, zelanti operatori del bene. A questo sono chiamati i cristiani, ed anche nel non riconoscimento del bene operato, vi è la grazia davanti a Dio, sull’esempio di Cristo che patì e morì per la salvezza dell’uomo”.

Il ritiro si è concluso con la celebrazione eucaristica della terza domenica di Quaresima, presieduta dal vescovo Francesco Soddu e concelebrata dagli assistenti diocesani di Azione Cattolica, animata dal gruppo Giovani dell’Ac diocesana.