Mercoledì delle Ceneri 2020

Le stagioni della Chiesa, l’anno liturgico, sono il tempo nel quale ogni cristiano deve realizzare la sua santità.
Mentre la liturgia è lo spazio e il luogo dove particolarmente viviamo l’incontro col Signore, un incontro sacramentale e quindi efficace.
“Anche quest’anno il Signore ci concede un tempo propizio per prepararci a celebrare con cuore rinnovato il grande Mistero della morte e risurrezione di Gesù, cardine della vita cristiana personale e comunitaria”
La quaresima, che inizia oggi, è questo tempo di grazia, di bellezza, primavera che ci apre alla vita attraverso l’incontro con Gesù morto e risorto.

La Liturgia e la Parola di Dio del Mercoledì delle ceneri sono come la porta che ci fa entrare in questo tempo quaresimale, “segno sacramentale della nostra conversione”.
Sottolineiamo alcuni segni e alcune parole-chiave che ci accompagneranno nei quaranta (46 giorni) prima di Pasqua.
La cenere. E’ la memoria della nostra condizione di essere finiti, destinati appunto a diventare cenere.
Ricorda lo scorrere del tempo e lo spreco che noi ne facciamo. Il Signore ci invita a rilanciare il nostro cammino: la cenere, nel suo significato simbolico, è come concime che feconda la nostra anima e.
La cenere, nel suo rimando alla penitenza, è anche la traccia che segna il tragitto della conversione, la direzione giusta che conduce a Dio.

La Penitenza. Parola che contraddistingue questo tempo. Non parliamo solo di gesti, privazioni, astinenze, a cui pure l’uomo moderno volontariamente si sottopone per motivi di linea, di palestra, di apparente bellezza, o di salute.
Ezechiele ci invita a ritornare a Dio con tutto il cuore, con digiuni, pianti e lamenti. Soprattutto: “laceratevi il cuore non le vesti”. E’ la nostra risposta a Dio che è misericordioso, pietoso, lento all’ira e grande nell’amore. Abbiamo la fondata speranza nella bontà di Dio che ci permette di intraprendere un cammino di penitenza, cioè di riportare la nostra realtà nell’ordine autentico delle cose:
Dio è il Creatore e il Padre di tutti noi, noi siamo creature e figli amati immensamente d Lui.
E questo è l tempo opportuno, anzi favorevole per questa inversione di marcia. L’unico rischio è di accogliere invano la grazia di Dio o di perdere il momento favorevole.
Abbiamo da poco assistito all’agitarsi di masse di persone che calcolano il tempo opportuno per approfittare dei saldi, che calcolano accuratamente le loro spese per fare l’acquisto giusto e si sottopongono a stress per l’opportunità del Black Friday.
IL cammino quaresimale è il nostro Black Friday, l’opportuità che ci viene offerta per approfittare del “Vantaggio spirituale” dato dalla Chiesa che cin invita a ritornare insieme al Signore.

Papa Francesco:
“Il fatto che il Signore ci offra ancora una volta un tempo favorevole alla nostra conversione non dobbiamo mai darlo per scontato. Questa nuova opportunità dovrebbe suscitare in noi un senso di riconoscenza e scuoterci dal nostro torpore. Malgrado la presenza, talvolta anche drammatica, del male nella nostra vita, come in quella della Chiesa e del mondo, questo spazio offerto al cambiamento di rotta esprime la tenace volontà di Dio di non interrompere il dialogo di salvezza con noi”.

“Vi supplichiamo nel nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”.
E’ l’invito accorato di Paolo nella seconda lettura e che Papa Francesco ripropone come suo messaggio per questa quaresima. Il Padre ci aspetta, vuole abbracciarci e rinnovare la nostra vita col fuoco del suo amore, che ci ha mostrato nel crearci e nel redimerci sulla croce.
Rientriamo in noi stessi, senza paura, sì, con un po’ di vergogna, ma fiduciosi nel miracolo che Dio opera con i suoi sacramenti.
«Guarda le braccia aperte di Cristo crocifisso, lasciati salvare sempre nuovamente. E quando ti avvicini per confessare i tuoi peccati, credi fermamente nella sua misericordia che ti libera dalla colpa. Contempla il suo sangue versato con tanto affetto e lasciati purificare da esso. Così potrai rinascere sempre di nuovo» (n. 123). La Pasqua di Gesù non è un avvenimento del passato: per la potenza dello Spirito Santo è sempre attuale e ci permette di guardare e toccare con fede la carne di Cristo in tanti sofferenti. ( Christus vivit).

Infine nel Vangelo Gesù ci propone l’atteggiamento corretto per vivere con Lui.
Ci invita a non praticare la giustizia davanti agli uomini.
Giustizia, parola chiave del discorso della Montagna, che descrive il compimento della legge dell’amore e che si sostanzia nella pratica delle opere di pietà del giudaismo: la preghiera e il digiuno, l’elemosina.
Gesù invita a superare l’antica giustizia facendo tutto con verità, evitando l’esibizionismo, l’ipocrisia, l’agire con la maschera dell’apparenza. Chi agisce così non avrà alcuna vantaggio (ricompensa) perché la loro relazione è stata con gli uomini, per essere ammirati dagli uomini. Mentre la nostra relazione va cercata con Dio: da conoscere, amare e seguire, anche a costo di essere biasimati e disprezzati dagli uomini.
Solo così avremo come ricompensa la partecipazione alla vita divina quale continuazione di una relazione cercata sulla terra col digiuno, la preghiera e l’elemosina. “Il Padre che vede nel segreto vi ricompenserà”.
Programmiamo, allora, la nostra quaresima con

Il digiuno, che deve essere praticato da chi sta bene in salute: moderazione nel nutrirsi e nelle abitudini, quale esercizio ascetico, di penitenza, di benessere fisico e spirituale e di condivisione dei beni e di se stessi con i fratelli.
La preghiera: un dialogo personale e comunitario con il Signore. Papa Francesco, nella lettera quaresimale: “È salutare contemplare più a fondo il Mistero pasquale, grazie al quale ci è stata donata la misericordia di Dio. L’esperienza della misericordia, infatti, è possibile solo in un “faccia a faccia” col Signore crocifisso e risorto «che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me» (Gal 2,20). Un dialogo cuore a cuore, da amico ad amico. Ecco perché la preghiera è tanto importante nel tempo quaresimale. Prima che essere un dovere, essa esprime l’esigenza di corrispondere all’amore di Dio, che sempre ci precede e ci sostiene. Il cristiano, infatti, prega nella consapevolezza di essere indegnamente amato. La preghiera potrà assumere forme diverse, ma ciò che veramente conta agli occhi di Dio è che essa scavi dentro di noi, arrivando a scalfire la durezza del nostro cuore, per convertirlo sempre più a Lui e alla sua volontà”.

Infine L’elemosina. Ancora Papa Francesco: “Anche oggi è importante richiamare gli uomini e le donne di buona volontà alla condivisione dei propri beni con i più bisognosi attraverso l’elemosina, come forma di partecipazione personale all’edificazione di un mondo più equo. La condivisione nella carità rende l’uomo più umano; l’accumulare rischia di abbrutirlo, chiudendolo nel proprio egoismo. Possiamo e dobbiamo spingerci anche oltre, considerando le dimensioni strutturali dell’economia. Per questo motivo, nella Quaresima del 2020, dal 26 al 28 marzo, ho convocato ad Assisi giovani economisti, imprenditori (e change-makers), con l’obiettivo di contribuire a delineare un’economia più giusta e inclusiva di quella attuale.”.

Quest’anno in Quaresima siamo alle prese con i disagi del Coronavirus, una malattia seria che costringe tantissime persone ad attenzioni, disagi, privazioni e timori.
Sarà bene convincerci che non ci troviamo di fronte al castigo di Dio, né all’apocalisse né al giudizio universale. E tuttavia non possiamo non riflettere sulla precarietà della condizione umana, e sulla necessità di impostare stili di vita più ordinati, rispettosi di norme mediche, civili e morali, di igiene esistenziale.
Qualunque quarantena, volontaria o forzata sia vissuta come… quaresima, tempo di ritiro per una riflessione più profonda, una preghiera più prolungata e di attenzione più sentita alle relazioni con i cari, che spesso trascuriamo, Dio compreso.
Iniziamo il cammino quaresimale di conversione, personale e comunitario, come famiglia, comunità religiosa, associazione, parrocchia e diocesi. Non è solo la singola persona chiamata dal profeta, ma la comunità ecclesiale inviata ad attraversare il deserto della tentazione per incontrare il Signore Risorto.