Messa crismale in Cattedrale – Mons. Piemontese: “la Chiesa è una famiglia da edificare nella carità, nella comunione, nella gioia. Ciascuno con i suoi doni, con la sua vita santa, renda attraente il volto della chiesa diocesana”.

Nella settimana che prepara all’evento della Resurrezione, la Chiesa attraverso le varie celebrazioni ricorda il senso profondo della fede nella passione, morte e resurrezione di Cristo, nel ritrovarsi come comunità unita, fraterna e solidale alla mensa del Signore.
Le celebrazioni del triduo pasquale sono precedute dalla Messa Crismale del mercoledì santo, che è stata presieduta nella cattedrale di Terni dal vescovo Giuseppe Piemontese, alla quale hanno preso parte i sacerdoti delle 81 parrocchie della diocesi, religiosi e diaconi, insieme ai rappresentanti dei consigli pastorali parrocchiali, ad alcuni cresimandi della diocesi e oltre cinquecento fedeli. Ha preso parte alla celebrazione il prefetto di Terni Angela Pagliuca.
Il vescovo ha benedetto gli oli sacri che saranno usati nell’amministrare i sacramenti: l’olio dei catecumeni col quale sono unti coloro che vengono battezzati; del crisma, una mistura di olio e essenze profumate usata nel battesimo, nella cresima, nella ordinazione di sacerdoti e vescovi, nella dedicazione delle chiese; l’olio degli infermi, che viene utilizzato per dare conforto ai malati e per accompagnare all’incontro col Padre, i moribondi fortificati e riconciliati. 
«Una grande gioia ci pervade mentre siamo radunati attorno all’altare del Signore per celebrare la “Messa del crisma”, uno dei punti più alti dell’anno liturgico, con la partecipazione di tutte le componenti della Chiesa: vescovo, presbiteri, diaconi, ministri vari, religiose, religiose e popolo di Dio – ha ricordato il vescovo -. Siamo una Chiesa viva, in cammino, che nell’anno liturgico rinnova e attualizza il mistero di Cristo, trasforma e santifica le realtà umane e la storia, si costruisce nella fede, mossa dalla forza della speranza, con le opere di carità, che scaturiscono dall’amore, che Dio ha posto nei nostri cuori verso i fratelli e verso il creato”.
Ricordando l’opera pastorale dell’anno trascorso caratterizzata dalle celebrazioni per il Giubileo della Misericordia, dall’assemblea ecclesiale che è stata “un dialogo, confronto e discernimento in vista della comunione e della missione, da attuare ai nostri giorni”, ha evidenziato le piccole e grandi opere di carità sia personali, delle parrocchie, dei gruppi e movimenti come l’accoglienza di immigrati, assistenza ai senza tetto, vicinanza ai carcerati, conforto ai malati e sofferenti “che vedono nella Caritas e nella san Martino, nella san Vincenzo, la punta di diamante della nostra diocesi” ha detto il presule.

 

L’OMELIA DEL VESCOVO

 

 

 

 

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