Natale 2017 – Cattedrale celebrazione della Notte santa. Mons. Piemontese: “Auguro un Natale ricco della luminosità del Bambino Gesù per sentirci amati da Dio e ad essere uomini e cristiani di buona volontà”

Nella celebrazione della notte di Natale nella Cattedrale di Terni, gremita di persone, il vescovo Giuseppe Piemontese ha sottolineato la speranza che viene dal Natale in un momento particolarmente difficile per l’incertezza, precarietà, insicurezza e paura circondano e attanagliano le esistenze quotidiane in ambito civile, sociale, politico, economico, familiare, personale. Le espressioni sono visibili in guerre, terrorismo, violenze, povertà, emigrazione forzata, disoccupazione, disuguaglianze.
“Il Natale di Gesù oggi come duemila anni fa – ha detto il vescovo – avviene in un impero, dove i vari potenti sono più dediti alla conservazione ed espansione del potere, al censimento delle ricchezze materiali, economiche e finanziarie che alla elevazione civile e sociale dell’umanità,  più alla invenzione e produzione di armi sofisticate,  alla acquisizione  di zone di influenza su popoli e nazioni che alla promozione della pace e della fraterna convivenza tra i popoli”.
E poi un monito ai cristiani a vivere pienamente e il mistero del Natale e la sua spiritualità: “Anche quest’anno l’annuncio della nascita di Gesù, il Messia, si rinnova in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori dello Spirito e della solidarietà umana”.
Facendo riferimento a quanto accaduto nell’anno che si sta concludendo ha evidenziato come nell’occidente che si dice cristiano si sia posto mano “a legislazioni che incidono pesantemente sulla tenuta di principi su cui si basa la natura umana nella sua costituzione basilare e per essere concreti e per citare le situazioni maggiormente note e più dibattute mi riferisco alla legalizzazione delle unione civili equiparate al matrimonio, alla maternità surrogata, all’approvazione di leggi sul fine vita in odore o peggio propedeutici alla eutanasia, proposte di legalizzazioni di droghe varie, leggi e atteggiamenti dettati da egoismi nazionali sul versante dell’impegno ecologico, da indifferenza verso intere nazioni povere o affamate, da rifiuto nella accoglienza di richiedenti asilo”.
Ed infine l’invito a vivere il mistero del Natale, nell’accoglienza della gioia natalizia nella perfetta letizia come san Francesco d’Assisi “con gioia la realtà della presenza di Gesù nel mondo, nei fratelli, specie nei poveri, nei lebbrosi, nell’Eucarestia, nella Parola, nella creazione, nella sofferenza, nella croce, nella morte”.
“Anche a noi, uomini del 2017, è promessa la pace e la gioia perciò auguro a tutti un Natale ricco della luminosità del Bambino di Betlemme che ci accompagni a sentirci amati da Dio e ad essere uomini e cristiani di buona volontà secondo il suo vangelo” – ha concluso.

 

L’OMELIA DEL VESCOVO

 

 

 

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