San Valentino, il pontificale. Mons. Piemontese: “Solo la leale partecipazione e forte collaborazione democratica di tutte le componenti civili potrà risolvere i problemi presenti e ridare speranza e a questa città”.

Celebrata solennemente, domenica 11 febbraio la festa di San Valentino, vescovo e martire del patrono di Terni e copatrono della Diocesi Terni-Narni-Amelia con il pontificale presieduto in una gremita Cattedrale di Terni dal vescovo mons. Giuseppe Piemontese, alla presenza dei sacerdoti della diocesi, del sindaco Leopoldo Di Girolamo, del prefetto Paolo De Biagi, del vicepredente della Regione Fabio Paparelli, del presidente della provincia di Terni Giampiero Lattanzi, del presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria Donatella Porzi, del Questore Antonino Massineo, delle autorità militari regionali, provinciali e cittadine, dei sindaci dei Comuni della diocesi, dei fedeli ternani e delle associazioni e movimenti della diocesi.
Un corteo composto dalle istituzioni civili e militari con i rispettivi gonfaloni partito dalla sede municipale di palazzo Spada Terni verso la Cattedrale, è stato accolto dal vescovo Giuseppe Piemontese.
La festa del patrono della città di Terni, San Valentino è per la comunità cittadina un’occasione per riflettere sull’identità della città alla luce della testimonianza di san Valentino che ha plasmato cristianamente la città di Terni durante il suo lungo ministero episcopale, come maestro di questa città, padre dei poveri e dei giovani innamorati, di custode dell’amore, del matrimonio, della famiglia, ma anche di testimone fino al martirio della coerenza alla fede, della libertà religiosa, del dialogo interreligioso, della cura e preoccupazione per la città.

 

 

 

 

 

“La memoria del nostro Patrono richiama la sua vita, gli aspetti dei suoi insegnamenti, che sono oggi ancora attuali – ha detto il vescovo –  le ragioni della identità di questa città, che si onora di vedere richiamato da secoli, il suo nome accanto a quello del suo Patrono: San Valentino di Terni. La sua guida pastorale non si è limitata ai cristiani, ma si è manifestata verso ogni persona presente nel contesto civile, sociale e religioso del suo tempo: nella cura dei malati, nel dialogo con i pagani, nella preoccupazione per la città, nell’accompagnamento e nella formazione dei giovani all’amore e al matrimonio”.
“La nostra città – ha aggiunto in vescovo – da un po’ di anni a questa parte, attraversa una delle stagioni più delicate e incerte: a livello economico si notano divari notevoli tra gruppi di cittadini abbienti e sacche di povertà intollerabili. Notevole preoccupazione suscita l’affievolimento dei valori morali e civili e la disinvoltura o peggio il poco rispetto da parte di gruppi di cittadini verso le Istituzioni”.
Segni particolari durante il Pontificale sono stati l’offerta dei ceri al Santo Patrono da parte dei rappresentanti delle parrocchie di Terni e l’accensione della lampada votiva da parte del Sindaco di Terni e la lettura dell’atto di affidamento della città al Santo Patrono.

 

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L’OMELIA DEL VESCOVO