Speco francescano di Narni – Festa di San Francesco 2017

Questa notte, radunati attorno al focolare dell’amore di Gesù: l’offerta della Parola e l’offerta-sacrificio del Corpo-vita di Cristo nella memoria di San Francesco.
Un pellegrinaggio che avviene nel cuore della notte sotto le stelle. In questo contesto siamo naturalmente indotti alla lode al Signore per tutto ciò che ha creato. La bellezza delle stelle e della natura. Anche noi siamo istruiti da Francesco a dire Laudato sii mi signore con tutte le tue creature.
Siamo reduci da un pellegrinaggio fatto a piedi con tante speranze nel nostro cuore nella notte del transito di San Francesco nel suo dies natalis, sua data di nascita vera:”Giunse infine la sua ora ed essendosi compiuti in lui tutti i misteri di Cristo, se ne volò felicemente a Dio. Era il 3 ottobre 1226”- Facciamo memoria insieme di quel glorioso momento riguardante il nostro amato Padre e mentre camminiamo per andargli incontro, ne gustiamo nel frattempo l’eredità di pace, di bene, di gioia e allegria e aneliamo alla misericordia di Dio Padre.
Il cammino che avete compiuto per giungere questo luogo benedetto, nel cuore della notte, sotto le stelle, attraversando campi, castelli e villaggi: luoghi della vita, del lavoro, della lotta di uomini per la giustizia, la fraternità, la cura del creato, della santificazione di ogni essere secondo il progetto di Dio che è scritto nel cuore di ogni uomo. Questa notte siamo indotti a guardarci dentro e a chiederci a che punto siamo nella realizzazione del progetto di Dio, della nostra vocazione, se non è il caso di cambiare e di ritrovare la strada che porta al Signore, alla rettitudine e all’amore.
Fino a questo Sacro Speco, caro a Francesco d’Assisi e luogo della memoria per i figli e devoti del Poverello per le meraviglie che Dio ha compiuto verso il suo servo Francesco.
Si legge nel Trattato dei miracoli: “Nel periodo in cui era presso l’eremo di Sant’Urbano, il beato Francesco gravemente ammalato, con labbra aride, domandò un po’ di vino, gli risposero che non ce n’era. Chiese allora che gli portassero dell’acqua e quando gliela ebbero portata la benedisse con un segno di croce. Subito l’acqua perse il proprio sapore, e ne acquistò un altro. Diventò ottimo vino quella che prima era acqua pura, e ciò che non poté la povertà, lo provvide la santità. Dopo averlo bevuto, quell’uomo di Dio si ristabilì molto in fretta e come la miracolosa conversione dell’acqua in vino fu la causa della guarigione, così la miracolosa guarigione testimoniava quella conversione”.
Ciò che non potè la povertà lo provvide la santità. In questo luogo siamo a fare memoria di questa verità, la nostra povertà a volte ci spaventa e scoraggia, ma nella santità e nella confidenza del Signore e nella provvidenza possiamo tutto come il Padre Francesco ci insegna.

Due messaggi ci accompagnano in particolare in questo pellegrinaggio: innanzi tutto Il Sinodo dei vescovi su “I giovani, la fede, e il discernimento vocazionale”. Il pellegrinaggio a piedi è compiuto soprattutto dai giovani che avvertono nel loro cuore l’impulso a cercare la verità, la felicità e l’amore. In questo cammino nella notte simbolo dell’esperienza che compiono sono invitati in modo particolare a riflettere sul loro discernimento vocazionale, sulla loro fede e vita e con loro tutti noi. Il sinodo è un evento straordinario che riguarda tutta la chiesa, come cura e attenzione e responsabilità verso i giovani.
Francesco e i suoi compagni erano giovani: quando Francesco si converte ha 25 anni e così i suoi compagni. Incontrano il Signore, cambiano vita, iniziano il pellegrinaggio per assumere e assimilare i sentimenti di Gesù attraverso l’osservanza e l’annuncio del Vangelo, l’amore per Dio, il servizio ai lebbrosi e ai poveri, il lavoro quotidiano, l’amore alla Chiesa che hanno contribuito a riparare per mandato e missione di Gesù. Quella cHiesa che ancora oggi viene affidata ai giovani come mandato perché sia riparata per amore del Signore. Anche noi vogliamo raccogliere questa consegna a mettere al centro della nostra attenzione i giovani e cercare le vie di Dio e della misericordia.
Il secondo messaggio riguarda la preparazione della visita pastorale del vescovo alla nostra Diocesi che inizierà dalla valle Teverina. La preparazione è una disposizione ad accogliere Gesù viene a visitarci, invitandoci a restare con Lui, a cambiare vita come Francesco, a metterci al suo servizio. Vivere nella Chiesa, riparare la Chiesa particolare. Tutti noi siamo chiamati a dare il nostro contributo alla conversione.
Questa notte gustiamo la bellezza, la gioia di stare insieme, la fraternità tra tutti, attorno a Gesù siamo la sua famiglia e siamo arricchiti della sua presenza per riprendere il cammino. L’acqua cambiata in vino: miracolo che si ripete ora: vino che diventa sangue di Cristo perché noi riacquistiamo la salute e il benessere spirituale e l’entusiasmo della vita.