Celebrata la festa di San Francesco con il tradizionale pellegrinaggio a piedi dalla chiesa di San Francesco a Narni allo Speco di Sant’Urbano dei giovani della diocesi e dei frati francescani che si è concluso alle 4.00 con la santa messa all’aperto presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese.
“Tanti giovani hanno questa notte percorso la strada a piedi per raggiungere questo santo monte – ha ricordato il vescovo, che ci richiama Francesco, che ci richiama la contemplazione e la bellezza. Gustiamo allora la gioia dell’incontro col Signore, propiziato dalla testimonianza di San Francesco. Siamo reduci da un pellegrinaggio fatto a piedi con tante speranze nel nostro cuore nella notte del transito di San Francesco nel suo dies natalis. Il cammino che avete compiuto per giungere questo luogo benedetto, è espressione di un cammino di fede – ha detto il vescovo Piemontese – che ci richiama Francesco, che ci richiama la contemplazione e la bellezza. Nella memoria del beato padre Francesco che in questo luogo vogliamo incontrare, farne nostro modello, che guardiamo e invochiamo come guida. Nella memoria facciamo scorrere la vita, le opere, la santità, il messaggio del Padre San Francesco, messaggio di pace e di bene, del suo sereno confronto con la morte, chiamata col nome di sorella. Francesco ci insegna ad essere piccoli, umili e pienamente abbandonati al Padre, per imparare a fare nostri i sentimenti di Gesù”.
Facendo riferimento alle Fonti francescane ha poi ricordato il miracolo che avvenne allo Speco, quello della trasformazione dell’acqua in vino. “In quell’episodio Francesco sperimenta la predilezione del Signore, la gloria di Gesù, la trasformazione nell’uomo nuovo – ha aggiunto padre Piemontese -. E’ il senso del vostro pellegrinaggio, spogliarsi dell’uomo vecchio e rivestirsi dell’uomo nuovo e nella celebrazione dell’eucarestia riacquistare benessere spirituale e l’entusiasmo della vita”.