Funerale di Giorgio Armillei

Il lungo applauso della folla, sul sagrato della chiesa di San Francesco a Terni, è stato l’ultimo caloroso saluto degli amici e della comunità cittadina a Giorgio Armillei, ex assessore alla cultura, funzionario comunale e vicepresidente del settore adulti di Azione Cattolica, morto a 62 anni.
Al funerale, presieduto dal vicario generale della diocesi Mons. Salvatore Ferdinandi e concelebrato dal parroco don Guido Tessa e da numerosi sacerdoti della diocesi, sono intervenuti il sindaco e vicesindaco di Terni, consiglieri comunali, suoi colleghi dei servizi educativi del Comune di Terni, il presidente di Azione Cattolica diocesana e i tanti amici dell’associazione cattolica che Armillei ha frequentato sin da ragazzo.
«Giorgio era un uomo rispettoso, un osservatore acuto – ha ricordato mons. Ferdinandi nell’omelia -. Era una persona di cultura, propositiva, dai valori umani e cristiani. Impegnato civilmente e cristianamente. Come cittadino e cristiano ha vissuto con pienezza. Di fronte a questa morte improvvisa ci domandiamo come superare lo sconforto, facciamoci illuminare dalla luce di Dio che ci invita a non avere paura, ad alzare lo sguardo perché la morte non è l’ultima parola per le nostre esistenze, c’è la resurrezione come per Gesù. Le persone dopo la morte non scompaiono, sono nelle mani di Dio».
Tante le attestazioni di cordoglio e vicinanza ai familiari nelle parole dei messaggi letti al termine della celebrazione, quelli del vescovo Piemontese e del vescovo Paglia, dei colleghi del Comune, di Luca Diotallevi, del parroco Don Guido, e il commovente ricordo del figlio Francesco che ha ringraziato tutti per le manifestazioni di affetto e amicizia.
Attivata anche una raccolta di fondi da destinare alle iniziative dell’Azione Cattolica diocesana.
Nella sua omelia, il vicario della diocesi, monsignor Salvatore Ferdinandi, si è espresso così: «Sabato mattina si è fatto buio per la moglie Donatella e per il figlio Francesco, e per tutta la nostra comunità. Giorgio era un uomo rispettoso, un osservatore acuto. Era una persona di cultura, propositiva, dai valori umani e cristiani. Impegnato civilmente e cristianamente. Come cittadino e cristiano ha vissuto con pienezza. Di fronte a questa morte improvvisa ci domandiamo come superare lo sconforto, facciamoci illuminare dalla luce di Dio che ci invita a non avere paura, ad alzare lo sguardo perché la morte non è l’ultima parola per le nostre esistenze, c’è la resurrezione come per Gesù. Le persone dopo la morte non scompaiono, sono nelle mani di Dio. Non è l’ultima parola per la nostra esistenza. Come cristiani crediamo che la morte è solo un passaggio ad una vita piena e definitiva. Coloro che vivono l’eternità, continuano ad accompagnarci. Affidiamoci alla parola di Dio per poter comprendere la verità. Chiediamo al Signore di accogliere Giorgio e che lui continui ad accompagnare la sua famiglia col suo esempio che sia di conforto e consolazione».

IL MESSAGGIO DEL VESCOVO GIUSEPPE PIEMONTESE
Caro Giorgio,
no, non eravamo preparati a questo distacco, repentino ed inatteso; e ora l’angoscia sovrasta tutti noi.
Ci hai voluto sorprendere col tuo stile, decisamente controcorrente ai giorni nostri: in silenzio, in punta di piedi, con educazione, senza lungaggini. Piangiamo la tua dipartita e cerchiamo conforto e consolazione guardando il tuo volto accanto a quello di Gesù Cristo crocifisso e risorto. Il rendiconto della morte ci fa apprezzare maggiormente la ricchezza della tua persona. Cittadino di questo mondo: i problemi della gente erano i tuoi, ecco l’impegno per la città, la propria comunità. Mente, cuore, tempo, interessi, intuizioni, prospettive offerte e donate a tutti. Hai voluto farti sentire da uomini e donne del tuo tempo, compagni di viaggio nell’esperienza umana, terrena con la presenza discreta e significativa, con l’impegno e l’eloquenza testimoniale della tua vita nella famiglia, nel lavoro, nella città. Ti sei lasciato coinvolgere nel mondo della politica, soprattutto occupando lo spazio dell’impegno educativo per la cultura, quale ambito e strumento da cui partire per far brillare e diffondere la bellezza, l’arte, la verità, la giustizia, il bene comune. Hai cercato di mostrare rispetto verso tutti, in dialogo con tutti come si conviene a chi è convinto del valore supremo della dignità della persona umana e della necessità della condivisione del compito di costruire la città, collaborando con chiunque fosse animato da buona volontà. Hai dispiegato la tua vita cristiana con coerenza, trasparenza e senza ostentazione. Saldamente e convintamente collegato ai concittadini: la famiglia, la comunità ecclesiale, gli amici dell’AC, dell’ambito lavorativo. Hai saputo mescolare e tenere in equilibrio cittadinanza e vita cristiana, con lo sguardo rivolto al Cielo: i piedi saldamente piantati sulla terra, ma mente e cuore in adesione sincera a Gesù Cristo, Signore del cielo e della terra, incontrato come amico, fratello.
Esprimo vicinanza e affetto alla tua famiglia, in particolare all’adorata sposa Donatella e al caro Francesco. Ai familiari e agli amici vogliamo ricordare in questo momento che la condivisione della fede nel Signore Gesù, morto e risorto, che ci ha uniti durante la vita di Giorgio, ci sia ora di conforto e consolazione nel passaggio decisivo della morte. La preghiera di suffragio sia il filo che ci tiene legati al caro Giorgio ed esprima la nostra gratitudine al Signore per il dono della sua persona, che nella comune fede e speranza, continuerà ad arricchirci nel segno dell’amicizia e dell’affetto.
+ P. Giuseppe Piemontese OFM Cono Vescovo

IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO PAGLIA
Caro monsignor Giuseppe Piemontese, cari Donatella e Francesco,
desidero essere accanto a voi, alla Chiesa diocesana e alla Città di Terni, in questo momento di dolore per la perdita di Giorgio. È anche per me una perdita. Fin dal 2000 ho vissuto con lui la straordinaria avventura per rendere più bella questa Chiesa e più giusta questa Città. Ci siamo sentiti di tempo in tempo anche in questi ultimi anni. Tutti, perdiamo un amico.
La Diocesi e Terni perdono un figlio della specie dei “servitori”, di quelli cioè che spendono la vita non per se stessi ma per gli altri. Quanto abbiamo lavorato perché la Chiesa e la Società si fermentassero a vicenda per crescere nell’amore e nella giustizia! Sono certo che oggi, al momento dell’incontro con Dio, Giorgio sentirà – e lo sentiranno tutti nel cielo – la voce del suo Signore che gli dice: “Bene, servo buono e fedele, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone” (Mt 25,21). Il Signore ha dato a Giorgio tutti e cinque i talenti. E Giorgio, nella sua dimensione di servo buono e fedele, li ha fatti fruttare tutti per la Chiesa e per la Città. Oggi, nel cielo, il Signore gli darà autorità su “molto”. Lo avrebbe meritato già qui sulla terra. Ma la pretesa non era lo stile di Giorgio. La bontà e la fedeltà, piuttosto, lo hanno caratterizzato. Caro mons. Vescovo mi unisco al dolore di tutta la Diocesi per la morte di questo figlio della indimenticabile Chiesa di Terni.
Cara Donatella, sei stata accanto ad un vero servitore del Vangelo e della Società. E, assieme a Francesco – quante volte caro Francesco abbiamo parlato di te con papà! – siate orgogliosi di averlo avuto come sposo e come padre. Il dolore è senza dubbio grande. Preghiamo insieme perché Giorgio viva ora in pienezza la vita e dal cielo accresca il suo amore per voi.
+ Vincenzo Paglia