Sangemini – restauro conservativo della facciata della chiesa di San Francesco

L’esibizione degli Sbandieratori di Sangemini, insieme a tamburini e chiarine sulla piazza centrale di uno dei borghi più belli d’Italia, ha aperto la manifestazione per la presentazione dei restauri della facciata della chiesa di San Francesco, realizzati con il contributo dell’associazione valorizzazione del patrimonio storico di Sangemini ed eseguiti dai restauraori e conservatori Nikolas Vakalis, Francesca Montozzi, Fabiana Moro. Alla manifestazione sono intervenuti Leda cardillo Violati presidente dell’associazione valorizzazione del patrimonio storico di Sangemini, Luciano Clementella sindaco di Sangemini, Francesco Antonio Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia.
L’intervento di restauro è stato realizzato nell’ambito del programma “San Gemini Preservation Studies” dell’International Institute for Restoration and Preservation Studies (IIRPS) di NewYork, grazie all’accesso al bonus ministeriale rivolto anche alle facciate di edifici religiosi e alla raccolta fondi con l’iniziativa “Adotta un concio”. La facciata della Chiesa è così completata dopo i restauri del portone ligneo nel 1994 e del portale lapideo nel 1998. Un restauro che esalta la bellezza di San Gemini e che ha ridonato nuovo splendore alla piazza, fulcro della vita cittadina.

La Chiesa di San Francesco fu edificata nel periodo dal 1235 al 1241, in memoria del Santo che qui soggiornò e predicò nel 1213 ospite del conte Pietro Capitoni. Sotto il giurispatronato dei Capi toni fu infatti posta la chiesa, come testimoniano gli stemmi posti sulla facciata e sui capitelli del portale. Fu restaurata varie volte tra il XV e il XVII sec., venne confiscata nel 1866 per effetto della Legge sui beni ecclesiastici e trasformata in magazzino. Nel 1898 venne riaperta al culto e dopo ripristinata nelle sue linee originali nell’anno 1950. E’ in stile gotico-francescano con un pregevole portale costituito da fasci di colonnine bizantine sbalzate, con capitelli, che inquadra armoniosamente un’antica porta lignea, è presemte una nicchia con un dipinto di Tullo Bertozzi, raffigurante San Francesco. Il portale lapideo è stato restaurato da Vakalis & Soci snc nel 1998.
La facciata della Chiesa di San Francesco è costituita da un paramento murario con blocchi di litotipi di natura calcarea di misure diverse. Ad una prima generale osservazione si distinguono tre tipologie di muratura che si succedono orizzontalmente: la prima è costituita dall’alternanza di blocchi piuttosto grandi a filari di blocchi di più piccole dimensioni. Verso l’altro un secondo registro di blocchi più piccoli anch’essi piuttosto irregolari nelle dimensioni. La terza e ultima tipologia è quella che parte dalla base della nicchia e comprende il paramento murario fino al livello della copertura.
Considerata l’abbondante presenza di pellicole, patine e incrostazioni su tutta la superficie, dovute alla presenza di colonie di alghe, cianobatteri e licheni, sono stati effettuati 4 trattamenti di disinfezione, mediante applicazione di biocida a spruzzo, rimozione meccanica con spazzole delle patine e delle incrostazioni presenti. Nei casi in cui la pietra e la malta dei giunti tra i conci risultava disgregata e polverulenta è stato effettuato un preconsolidamento volto al ristabilimento della coesione. Con l’intervento attuale si è provveduto alla ripresa della stilatura della maggior parte dei giunti tra i blocchi di pietra.
L’intera superficie della chiesa è stata infine trattata con un protettivo compatibile con i materiali costitutivi originali, in grado di creare un film che limiti la penetrazione dell’acqua all’interno della muratura, ma che al contempo ne consenta un adeguato grado di traspirabilità.