Amelia – solenne celebrazione in onore di santa Fermina. Mons. Piemontese: “Santa Firmina, possa diventare per le donne di oggi modello di donna forte, che ha vinto con l’amore e la pazienza la violenza, la prepotenza e l’oppressione”.

Il vescovo mons. Giuseppe Piemontese, i canonici del Capitolo della Concattedrale con i parroci di Amelia, il sindaco Laura Pernazza si sono uniti in preghiera con la Città e Diocesi di Civitavecchia per venerare e festeggiare la comune patrona, santa Fermina e per invocare, per l’intercessione della Santa, la liberazione dalla pandemia, la protezione sulle famiglie, sui lavoratori.
“E’ una celebrazione singolare, quest’anno – ha detto il vescovo – condizionata dalla epidemia del Coronavirus e dalle norne emanate dalle autorità, che non prevedono eventi con grande concorso di popolo. Intendiamo ribadire e rinnovare il gemellaggio e la comunione con la comunità civile ed ecclesiale di Civitavecchia”. Il vescovo ha quindi fatto riferimento al particolare momento storico caratterizzato dalla pandemia che ha portato ad una crisi sociale ed economica che sta colpendo fortemente il territorio ternano. In particolare ha ricordato i lavoraori della Treofan e della Sangemini. “La pandemia del Coronavirus ci aiuta a prendere maggiore consapevolezza che siamo comunità in cammino, alle prese non solo con i problemi e i limiti ordinari e abituali dell’esistenza, ma anche con le sfide, lotte, disagi e la crudeltà provocati dalla pandemia. Le persone che sono passate per l’esperienza della malattia del Covid hanno attraversato momenti tristi, di paura, aggravati dalla solitudine. La fede li ha sostenuti, incoraggiati a lottare e a invocare con fiducia la misericordia del Signore. Questa celebrazione vuole infondere in noi la fiducia nella misericordia del Signore e la confidenza nel patrocinio della nostra patrona Fermina. Ma tale fiducia deve portarci anche a guardare l’esistenza con sapiente realismo e forte senso di responsabilità nei confronti di noi stessi e della realtà che ci circonda. Occorre rinnovare gli stili di vita: sobrietà, essenzialità, scoperta di ciò che dà senso alla vita; trovare nella nostra vita spazio per la spiritualità, allargare lo sguardo al cielo. Recuperare le dimensioni essenziali che abbiamo perso. La festa della nostra patrona ogni anno è come la porta che apre ad un nuovo anno liturgico, e ci incoraggia a ricominciare il cammino incontro al Signore, rinnovare il nostro itinerario di fede”.
Alla vigilia della giornata mondiale contro la violenza sulle donne il richiamo forte del vescovo è stato contro il femminicidio e alla valorizzazione delle donne nella società: «Santa Fermina deve portarci ad una rinnovata elevata considerazione delle donne, a debellare le violenze sulle donne, il disprezzo della persona, ad affermare il dovere del rispetto delle donne, la diffusione della cultura della parità della dignità dell’uomo e della donna, il superamento di ogni tentazione di violenza e sopraffazione nel rapportarsi al femminile. Santa Firmina, possa diventare per le donne di oggi modello di donna forte, che ha vinto con l’amore e la pazienza la violenza, la prepotenza e l’oppressione verso le donne che credono, pregano e amano con stile di indipendenza, autonomia, libertà».

L’OMELIA DEL VESCOVO

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