Domenica 21 marzo alle ore 16 nella Cattedrale di Terni, il vescovo Giuseppe Piemontese presiederà la celebrazione in preparazione alla Pasqua per i lavoratori dell’Acciai Speciali Terni e per gli artigiani. Tale celebrazione a ridosso del 19 marzo, solennità di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale e giorno anniversario della storica visita di papa Giovanni Paolo II a Terni nel 1981, vuole essere, nell’urgenza di questo nostro oggi, un’occasione di preghiera, di memoria, di riflessione e di speranza per la città e, in particolare, per tutto il mondo del lavoro, per trovare ragioni di conforto, di speranza e di forza per navigare, insieme, sulla stessa barca, verso un porto di salute, benessere e riscatto.
Alla celebrazione, considerando le attuali normative e la capienza della Cattedrale (200 posti), si potrà partecipare su invito, che è stato rivolto ai rappresentanti delle varie categorie produttive. La celebrazione potrà essere seguita in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube della Diocesi di Terni-Narni-Amelia e sulla radio Mep radio organizzazione.
Il Papa San Giovanni Paolo II nella storica visita alle Acciaierie e a Terni, della quale il prossimo 19 marzo ricorrono i 40 anni, ebbe a dire nel discorso rivolto ai lavoratori:
“Il cristianesimo e la Chiesa non hanno paura del mondo del lavoro. Non hanno paura del sistema basato sul lavoro. Il Papa non ha paura degli uomini del lavoro. Essi gli sono sempre stati particolarmente vicini…. Ma bisogna dire di più: e cioè che la Chiesa non può essere estranea o lontana da questi difficili problemi; non può staccarsi dal “mondo del lavoro”, perché proprio “il Vangelo del lavoro” è iscritto organicamente nell’insieme della sua missione. E la Chiesa non può non proclamare il Vangelo”.
“Rivedendo i gesti di quella visita memorabile – ricorda il vescovo Piemontese – e le parole del papa santo possiamo trovare spunti e suggerimenti per inventare e seguire vie di nuovo umanesimo e crescita sociale. Rileggiamone i segni compiuti: la fabbrica, il lavoro, il popolo radunato, le persone, le autorità, la convivialità, il dialogo, le provocazioni coraggiose, la preghiera e l’Eucarestia conclusiva, evento santificatore del lavoro umano e prospettiva metodologica di giustizia sociale e di dignità civile e religiosa, culmine e ripartenza di ogni rinnovamento”.
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