Nella cattedrale di Terni, l’11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes, il vescovo Francesco Antonio Soddu ha la santa messa nella giornata del malato, concelebrata dal direttore della pastorale diocesana della Salute padre Angelo Gatto, dall’assistente diocesano dell’Unitalsi don Carlo Romani, dal parroco della cattedrale don Alessandro Rossini, da don Adolfo Bettini, don Luca Andreani, don Antonio Maniero e don Giuseppe Zen, alla presenza delle dame e barellieri dell’Unitalsi di Terni, Narni e Amelia, dei membri del Centro volontari della sofferenza, del sindaco Leonardo Latini e dell’assessore a Welfare Cristiano Ceccotti, di alcuni malati e rappresentanti di infermieri e medici.
“La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione. Queste sono le parole con le quali il santo Padre introduce il suo messaggio per questa giornata dal titolo “Abbi cura di lui. La compassione come esercizio sinodale di guarigione” – ha ricordato mons. Soddu -. Papa Francesco indica il prendersi cura come il criterio in forza del quale si ha la possibilità di verificare se il nostro camminare insieme sia contraddistinto dalla comunione o non piuttosto dal procedere ognuno per proprio conto. Si cammina insieme al Signore anzitutto per essere suoi discepoli: per ascoltare la sua parola di salvezza, esserne istruiti e vivere di Lui. Essere in cammino col Signore, pertanto, non significa avere un semplice compagno di viaggio, ma colui che, al nostro fianco –così come fu per i discepoli di Emmaus- ci svela, ci spiega, ci illumina, ci fa toccare il senso del nostro vivere nel tempo con il Risorto”.
Il vescovo ha impartito il sacramento dell’unzione degli infermi ai presenti.
Al termine della celebrazione è stato inaugurato e benedetto da parte del Vescovo, il nuovo pulmino Fiat Stellantis Doblò dell’Unitalsi diocesana e la statua della Madonna di Lourdes. Il nuovo mezzo di trasporto dell’Unitalsi è stato acquistato con il contributo della Fondazione Carit e delle donazioni di alcune dame, barellieri e disabili della sottosezione Unitalsi. Il nuovo Doblò potrà trasportare fino a 6 persone, precisamente fino a 3 disabili con carrozzina e 3 operatori. Tale mezzo sarà utilizzato per consentire alle persone con disabilità di partecipare alle attività dell’Unitalsi per i pellegrinaggi nei Santuari italiani, per le giornate di ritiro spirituale, per le giornate ricreative e per poter accompagnare coloro che ne hanno bisogno, a visite mediche, ricoveri e/o dimissioni ospedalieri, esami diagnostici.